Una cerimonia per Pamela ai giardini Diaz "Città ancora ferita, impossibile dimenticare"

Il ricordo dell’amministrazione e del consiglio delle donne. La mamma di Pamela: tante domande rimangono senza risposta

Migration

di Paola Pagnanelli

L’amministrazione comunale e il consiglio delle donne di Macerata hanno voluto ricordare, con un momento di raccoglimento ai giardini Diaz, il quarto anniversario dalla morte della 18enne Pamela Mastropietro. Sebbene invitati, non c’erano i familiari della ragazza, impegnati a Roma con la cerimonia organizzata nella chiesa di Ognissanti. "Mi dispiace non esserci – ha detto la mamma di Pamela, Alessandra Verni – anche perché ci sono ancora tante domande senza risposta, tante cose che vorrei chiedere. Avrei una domanda anche per il vescovo, che all’obitorio mi disse che dovevo dimenticare: ma come può una mamma dimenticare la figlia? Ero stata invitata a Macerata anche per una iniziativa sulla droga, ma ho rifiutato perché non c’entro nulla, Pamela non è morta a causa della droga e non ha senso associarla a quel problema. Ha più senso associarla al problema dell’immigrazione incontrollata, al fatto che persone senza i documenti in regola rimangano in Italia e nessuno se ne preoccupi. Ora comunque mi consola pensare che lei è un angelo, e che è sempre con me". Per ricordare la ragazza, fatta a pezzi e chiusa in due trolley, ieri mattina il vicesindaco Francesca D’Alessandro e le rappresentanti del consiglio delle donne hanno organizzato un momento di raccoglimento vicino alla targa che, l’anno scorso, è stata installata ai giardini Diaz per ricordare la ragazza. "Macerata ha vissuto, con la morte di Pamela Mastropietro, una vicenda orribile che ha scosso la sensibilità dell’intera comunità in modo indelebile – ha detto D’Alessandro –. Non possiamo dimenticare la brutalità con cui è stata assassinata una giovane donna che, come tanti giovani, tentava di trovare un senso e un futuro alla propria esistenza. Ricordare Pamela è doveroso, ricordarla significa anche rinnovare l’impegno delle istituzioni e della cittadinanza ad arginare sempre di più i fenomeni di violenza verso le donne, ad attenzionare il mondo dei giovani da tutti quei pericoli che ostacolano la loro crescita serena e il loro diritto a un futuro appagante". "Quel brutale omicidio ha scosso la comunità – ha aggiunto la presidente del consiglio delle donne Sabrina De Padova –. Una violenza orribile e inenarrabile sul corpo di una giovane donna; una ragazza fragile che forse la nostra società non si è mostrata pronta a proteggere. Le morti e le aggressioni di donne sono un bollettino di guerra e la situazione, purtroppo, non tende a migliorare. Ritengo sia necessario educare le nuove generazioni al rispetto, alla valorizzazione delle differenze e della parità di genere in termini di linguaggio, espressioni e atteggiamenti per contrastare gli episodi sempre più frequenti di violenza contro le donne".

Altro servizio

nel Fascicolo regionale