Una mostra dedicata a Carlo Balelli, la vita attraversata dalla fotografia

La figlia Emanuela: "Sono scatti in cui si declina il lavoro nel tempo, dall’agricoltura al commercio, fino al terziario"

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Da sabato riaprono i Magazzini Uto per ospitare la mostra "Carlo Balelli e il lavoro nel primo Novecento. Una storia in fotografia" (23 luglio - 9 ottobre). L’iniziativa è stata presentata dall’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta e da Emanuela Balelli, presidente del Centro studi Carlo Balelli. "Finalmente – ha detto l’assessore – riaprono i Magazzini Uto, un tempo sede di una tipografia, grazie alla collaborazione tra il Comune e la famiglia Costa. Lo spazio ben si sposa alla mostra che documenta le nostre radici e valorizza il ricco fondo della famiglia Balelli che mette a disposizione con generosità". Il visitatore potrà fare un percorso ammirando un centinaio di foto in cui ha l’occasione di osservare tanta ricchezza. "Sono immagini – spiega Emanuela Balelli, figlia di Carlo – in cui si declina il lavoro nel tempo: dall’agricoltura al commercio, dall’artigianato alla industria, dall’edilizia al terziario. Ogni scatto racconta anche l’evoluzione della foto, delle macchine fotografiche, dello stile. In quelle immagini emerge lo stile e la tecnica di Carlo Balelli, appresi dal padre Alfonso e poi a Berlino e a Monaco. Il visitatore potrà quasi toccarne con mano la competenza". Lo sguardo dell’artista spazia dall’agricoltura nel momento della sua trasformazione tecnologica alle botteghe artigiane e alle fabbriche, testimonia il passaggio da una civiltà rurale a una società moderna. "C’è poesia in quelle foto – aggiunge Emanuela Balelli – capaci di cogliere con pazienza il momento giusto ed ecco che quelle immagini hanno un potere evocativo". Il visitatore uscirà dalla mostra avendo visto le trasformazioni avvenute nella prima metà del Novecento, il rapporto tra uomo e macchina, tra paesaggio e fabbrica, tra miseria ed emancipazione. L’esposizione arricchisce l’offerta culturale rivolta a turisti e cittadini. Alle 18 di sabato ci sarà il taglio del nastro. La mostra sarà chiusa il lunedì e il martedì, porte aperte il mercoledì e il giovedì (18-20) e dal venerdì alla domenica (10-12, 18-20).

Lorenzo Monachesi