"Violenza sessuale sulla figlia 14enne". Il caso arriva in tribunale

Anche la moglie dell’uomo è imputata per non aver difeso la figlia. Udienza rinviata: vanno prima tradotte le intercettazioni

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"Se non fai quello che ti dico, ti taglio la testa e la butto in una buca". Così un uomo si sarebbe rivolto alla figlia 14enne, per costringerla a subire atti sessuali. L’uomo è accusato di violenza sessuale, mentre la moglie è imputata con lui per non aver difeso la figlia. I fatti da chiarire in tribunale sarebbero avvenuti nell’estate del 2021, poi ancora a ottobre e a novembre. Secondo l’accusa, il padre avrebbe prima preteso che la figlia 14enne gli facesse vedere se si era lavata bene le parti intime. Poi un giorno l’avrebbe portata in auto in una zona appartata, costringendola con le minacce a mettersi su di lui in slip e reggiseno, schiaffeggiandola e baciandola con forza. A ottobre, le avrebbe sbattuto la testa contro il muro e le avrebbe ordinato di toccarlo. Il mese successivo, le avrebbe toccato le parti intime. La ragazzina avrebbe cercato di ribellarsi, ma lui l’avrebbe minacciata delle peggiori atrocità se lei avesse osato ribellarsi. Ma la figlia a un certo punto aveva chiesto aiuto, avrebbe chiamato il numero unico di emergenza senza però dire nulla agli operatori. Ma gli agenti della Squadra mobile , diretti dal commissario capo Matteo Luconi, l’avevano rintracciata e contattata, la 14enne aveva detto loro cosa avrebbe subito in casa, e dopo averla ascoltata gli agenti avevano avviato le indagini. Lo scorso gennaio il padre era stato arrestato, anche alla luce di quanto sarebbe emerso con le intercettazioni telefoniche. Ieri la vicenda è finita in udienza preliminare. Gli avvocati Francesco Mantella (nella foto) e Raffaele Delle Fave, che assistono i due genitori imputati, hanno però rilevato che le intercettazioni non erano state tradotte. Per questo l’udienza è stata rinviata a settembre, per completare questo passaggio e poi valutare come procedere nei confronti della coppia. L’uomo ha sempre respinto ogni accusa: la denuncia sarebbe una vendetta della ragazzina contro i genitori, che la sgridavano perché di continuo perdeva il Green pass e perché voleva usare sempre il cellulare.