Visso, in azione gli angeli dell’arte. "Così mettiamo al sicuro i tesori". Le foto

Al lavoro tra le scosse: vale la pena rischiare per queste opere

Volontari di Protezione civile e Legambiente con vigili del fuoco e carabinieri (Calavita)

Volontari di Protezione civile e Legambiente con vigili del fuoco e carabinieri (Calavita)

Visso (Macerata), 18 novembre 2016 - Tra mille cautele e attenzioni, vigili del fuoco, carabinieri e volontari, sotto la guida della Soprintendenza, da giorni stanno lavorando per mettere al sicuro i tesori del museo di Visso. Un lavoro rischioso e complesso, anche per le dimensioni di alcune opere. «La settimana scorsa – racconta Oliver Mariotti, volontario della protezione civile beni culturali Legambiente Marche – abbiamo iniziato a portare via quanto era custodito nel museo e nella pinacoteca di Sant’Agostino. All’inizio abbiamo usato una porta posteriore, che però era troppo piccola per consentire il passaggio delle cose più grandi. Poi i vigili del fuoco hanno messo in sicurezza l’accesso principale dalla piazza, e così abbiamo iniziato a portare via anche il resto, dal museo e anche dalla vicina chiesa Collegiata. Siamo riusciti a portare via una macchina d’altare degli Angelucci di Mevale, la Madonna di Mevale, una scultura del dodicesimo secolo, gli affreschi di Paolo da Visso».

Anche la statua della Madonna di Macereto è stata messa al sicuro. Si tratta di operazioni molto complesse, sotto vari profili, in primo luogo perché bisogna operare in edifici a rischio, all’interno della zona rossa. E le scosse ci sono sempre. «Ma quando si è presi dal lavoro quasi non ci si fa caso – dice –. Certo, sappiamo di correre un minimo di rischio, ma ne vale la pena per salvare opere di valore. Comunque cerchiamo di lavorare in condizioni di sicurezza. Prima entrano i funzionari della Soprintendenza con i vigili del fuoco, e indicano cosa bisogna portare via. Poi i vigili vanno a prendere le varie opere, che una volta fuori vengono fotografate, catalogate, controllate, imballate e caricate sui camion che poi li portano nei depositi indicati dalla Soprintendenza. Per fortuna a Visso non si è danneggiato nulla: quadri e sculture sono impolverati per i calcinacci, i restauratori hanno dovuto fare qualche fermatura dove la pellicola pittorica delle tavole lignee era un po’ staccata, ma nel complesso non ci sono stati grossi danni».

A Visso, dove con i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico, i vigili del fuoco e la Soprintendenza stanno lavorando sette volontari della protezione civile Legambiente beni culturali Marche, tutte persone formate, qualificate ed esperte di recuperi del genere, le operazioni dovrebbero concludersi oggi. Un altro gruppo sta invece lavorando a San Genesio e in altri centri. Sempre a Visso invece resta il problema dell’affresco di Paolo da Visso al terzo piano del Palazzo dei Priori, il municipio. Il tetto ha ceduto e anche una parete del terzo piano è crollata. Entrare lì è troppo rischioso, dunque ora l’unico intervento possibile sarebbe dall’alto, con l’elicottero, per stendere almeno un telo che protegga da pioggia e neve.