Maltempo nelle Marche, strade chiuse a Senigallia. Mercoledì scuole aperte

Il vento forte alimenta le mareggiate, ma la perturbazione dovrebbe concentrarsi nelle ore notturne. Alcuni stabilimenti balneari sono stati raggiunti dall'acqua, che ha trascinato legname e detriti. Il fiume Misa sorvegliato speciale

Ancona, 22 novembre 2022 - L'ondata di maltempo che sta flagellando le Marche non è ancora al capolinea, e anzi una nuova allerta meteo è stata diramata per domani, mercoledì 23 novembre (dopo quella già annunciataun'altra ondata di maltempo si è abbattuta sulle Marche. Oggi a Senigallia le scuole sono rimaste chiuse, ma domani saranno regolarmente aperte, visto che la perturbazione dovrebbe concentrarsi nelle ore notturne. I principali problemi sono causati dal vento che alza le mareggiate. A soffrire di più i territori a nord di Ancona, in particolare Falconara e Montemarciano che storicamente fanno i conti con il problema dell'erosione costiera.

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Falconara

A Falconara alcuni stabilimenti balneari sono già stati raggiunti dall'acqua, che ha trascinato con se legname e detriti. Anche se la situazione più critica è nella spiaggia che va verso Villanova, dove il mare sta continuando a distruggere l'arenile trascinando con sé anche alcune tubazioni e condutture idriche afferenti la rete fognaria.

Marina di Montemarciano

A Marina di Montemarciano, invece, il litorale è stato letteralmente invaso dall'acqua che, come spesso accade, ha sovrastato la strada. Un problema annoso e cronico e per il quale il Comune si batte in tutte le sedi per intercettare risorse al fine di frenare il deterioramento della costa. La viabilità sul lungomare è stata interrotta e il sindaco Damiano Bartozzi, contattato dal Carlino, fa sapere che sono già iniziate le operazioni di pulizia. “Purtroppo il mare da levante sta procurando dei danni in alcuni punti della sede stradale”, scrive in un messaggio. Il primo cittadino è già stato sul posto questa mattina per verificare di persona e tornerà a breve sul lungomare. 

Senigallia

Il maltempo e gli eventi estremi non danno tregua alla già prostrata Senigallia, colpita dall'alluvione il 15 settembre scorso e dalle scosse di terremoto di questi ultimi giorni. Oggi è il turno di vento e mareggiate, che stanno sferzando la costa e preoccupa il livello del fiume Misa: gli accessi al lungomare sono stati chiusi a causa delle onde alte. Nelle prossime ore si prevedono folate di vento - che per adesso rimangono sui 16 km/h - fino a 81 km/h. La pioggia, che continua a cadere a tratti, preoccupa i centri alluvionati. Oggi le scuole e i centri diurni sono chiusi, per evitare situazioni di pericolo e far sì che, in caso di bisogno di soccorsi, le strade non siano trafficate. Ma domani le scuole saranno regolarmente aperte. A Senigallia preoccupa il livello del Misa, chiusi gli accessi al lungomare perché le onde sono così alte da mettere a rischio chiunque si trovi sulla loro strada. A preoccupare, ovviamente, c'è anche la pioggia (nonostante per i temporali era prevista una fase di allerta verde).

Gli interventi

Ad Ancona i principali interventi dei vigili del fuoco per alberi caduti in strada, complice il forte vento. Dall'inizio della giornata, sono una trentina gli interventi effettuati dai vigili del fuoco nelle Marche per l’ondata di vento che ha colpito la regione, di questi la metà effettuati nella provincia di Ancona. Le richieste sono state soprattutto per alberi spezzati o caduti sulla sede stradale e persiane pericolanti. Non si segnalano, però, particolari criticità.

I fondi per l'alluvione

Intanto in mattina è intervenuto il presidente della Regione Francesco Acquaroli, in merito ai fondi stanziati per le Marche dopo l'alluvione del 15 settembre scorso: “Il presidente del Consiglio ha appena ufficializzato che nella manovra è previsto un cospicuo intervento, 400 milioni, a sostegno delle popolazioni dei territori marchigiani colpiti dalla calamità dello scorso settembre. Mi sento di ringraziare il presidente Giorgia Meloni e, con lei, il Governo e tutte le forze di maggioranza che hanno dimostrato di comprendere il dramma di un territorio che finora è stato condannato a vivere nella precarietà e nell'incertezza. È un primo segnale che ci consente di progettare una risposta adeguata ad una problematica annosa”.