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Marche, gli ultimi 41 chilometri dell’A14. "Passo decisivo per l’ampliamento"

Da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto, l’assessore Baldelli: c’è la richiesta della Regione a Roma

L'ingresso del casello di Pedaso

L'ingresso del casello di Pedaso

Ancona, 4 agosto 2022 -  L’ultimo miglio dell’A14 marchigiana: quarantuno chilometri tra gli svincoli di Porto Sant’Elpidio e San Benedetto, al confine con l’Abruzzo. E l’ultima chiamata per Fermano e Piceno, dove la terza corsia s’è fermata dieci anni fa con l’inaugurazione del casello elpidiense e prima ancora nel 2007 con il veto dei sindaci (in primis di Porto San Giorgio e Fermo). E da allora non è più ripartita.

+Ma ora la svolta (o l’inizio della svolta) passa da una firma nero su bianco, quella che l’assessore regionale alle infrastrutture, ai lavori pubblici e alla viabilità, Francesco Baldelli, ha messo in calce alla richiesta inviata al ministero, affinché si possa inserire l’ampliamento dell’autostrada Adriatica (la terza corsia) nella convenzione unica tra il ministero delle infrastrutture e la società Autostrade per l’Italia.

"È un passo decisivo – spiega l’assessore Baldelli – affinché, a seguito delle prime indicazioni progettuali di Aspi, il ministero formalizzi l’avvio della progettazione e della realizzazione dei tratti Porto Sant’Elpidio-Pedaso (17 chilometri) e Pedaso-San Benedetto del Tronto (24 chilometri). Ora avanti tutta per prendere al volo questo ultimo treno per un’opera strategica per lo sviluppo di tutta la regione e delle altre regioni del versante adriatico".

"La Regione Marche – aggiunge – ha riaperto una partita che sembrava chiusa per sempre. Le frequenti interlocuzioni con il ministero e Aspi hanno rimesso finalmente la questione della terza corsia al centro del dibattito e sul piano della concretezza. Il confronto con la filiera istituzionale, le categorie economiche e professionali ha fatto emergere, tra le varie alternative ipotizzate, l’orientamento verso una soluzione progettuale che privilegi, laddove possibile, l’ampliamento in sede del tracciato".

Lo studio presentato un paio di mesi fa da Autostrade per l’Italia ai sindaci dei Comuni costieri prevedeva lavori di ampliamento con diverse modalità: ovvero l’ampliamento della sede stradale esistente con la realizzazione della terza corsia per 17 chilometri, nel tratto compreso tra gli svincoli di Porto Sant’Elpidio e Pedaso, nel Fermano, e la realizzazione di una nuova carreggiata, invece, per 24 chilometri, tra i caselli di Pedaso e San Benedetto del Tronto.

In campo ci sono varie ipotesi progettuali per questo secondo tratto: a suo tempo è stata illustrata l’idea di utilizzare le due carreggiate esistenti come un’unica strada a quattro corsie in direzione sud-nord, realizzando ex novo un’altra carreggiata a tre corsie per la direzione nord-sud.

Ma è chiaro che il confronto tra la Regione, il ministero e la Società Autostrade va avanti e l’assessore Baldelli parla di "orientamento verso una soluzione progettuale che privilegi, laddove possibile, l’ampliamento in sede del tracciato", dunque meno impattante e anche più rapida. "Chi può essere contrario al potenziamento dell’autostrada? Nessuno – ammette Valerio Vesprini, neosindaco di Porto San Giorgio –. Credo sia necessario esprimersi sulla base di un progetto concreto su cui trovare accordi per non perdere questa importantissima opportunità di sviluppo. Valutare cioè i termini tecnici dell’arretramento, o preferibilmente dell’ampliamento, così come vanno valutate le opere compensative".

"L’ampliamento, o arretramento, va realizzato sulla base di un progetto che valorizzi il territorio – aggiunge Vincenzo Berdini, sindaco di Pedaso –. Sono disposto a convergere sull’ampliamento in sede, purché ci sia un piano a garanzia dell’opera".