Inchiesta spese facili in Regione Marche, tutti assolti. Carloni: “Era l’unica conclusione possibile”

Anche per lui l'accusa era di peculato per le spese facili fatte nella sua prima tornata di consigliere regionale tra il 2010 e il 2012

Mirco Carloni, presidente della commissione Agricoltura alla camera dei Deputati

Mirco Carloni, presidente della commissione Agricoltura alla camera dei Deputati

Fano, 14 luglio 2023 – Tra tutti gli indagati, molti dei quali tornati alle loro antiche professioni e lavori, uno solo era in una posizione molto delicata: Mirco Carloni che attualmente ricopre il ruolo di presidente della commissione Agricoltura alla camera dei Deputati. Anche per lui l'accusa era di peculato per le spese facili fatte nella sua prima tornata di consigliere regionale tra il 2010 e il 2012. Con questa assoluzione si chiude una storia e vengono eliminati anche gli ipotetici scheletri dall'armadio che ogni tanto riemergevano nel corso delle battaglie politiche. 

Carloni per 12 anni con questa spada sulla testa. Ma le accuse contro di lei quali erano? “L'accusa era quella di peculato, per aver presentato a rimborso spese documentate, ma ritenute dalla pubblica accusa ingiustificate. Tenga conto che stiamo parlando di un totale di 7000 euro in tre anni. Ho collaborato in un'ottica di piena assoluta trasparenza con la procura sin dall'inizio depositando due fascicoli che comprovavano la mia attività con spese al di sotto di quanto consentito, presentandomi immediatamente alla guardia di finanza. Quelle stesse carte le ho poi depositate in tribunale” Ma il gup non aveva prosciolto tutti a suo tempo? “Il gup Zagoreo aveva emesso sentenza di non luogo a procedere, anche nei miei confronti, ma poi su ricorso della Procura di Ancona la seconda sezione della Cassazione aveva annullato la sentenza e rinviato gli atti al primo grado. Si è ricominciato da capo insomma”. Che effetti collaterali ha avuto questa storia su di lei? “Dopo una vicenda processuale durata oltre 10 anni, lascio a lei qualunque valutazione al riguardo. Pensi alla famiglia che leggeva sulla stampa di una maxi inchiesta. Insomma difficile fare serenamente politica ma ciononostante sono andato avanti. Certo alcune festività sono state scandite dalle cartoline verdi della procura per almeno tre anni”. Inchiesta interminabile: quanti soldi buttati via? “Soldi spesi per il processo, buttati via? È una valutazione che certo non compete a me. Io in dodici anni non ho mai criticato l'operato della magistratura che rispetto da uomo delle istituzioni. Sicuramente io non ho speso arbitrariamente i soldi pubblici, ma solo per attività connesse alla mia funzione di consigliere regionale con alcuni incarichi a collaboratori per iniziative legislative, studio ed eventi tutto esclusivamente istituzionale”. Aperto champagne l'altra sera con la sentenza di assoluzione? “Non ho ritenuto di stappare alcuna bottiglia di champagne. Ho sentito i miei avvocati Lorenzo Ruggeri e Paolo Biancofiore che mi sono stati vicini nei momenti più duri, poi ho raggiunto la mia famiglia e mi sono ritirato, serenamente”.