Tirreno Adriatico oggi, nelle Marche trionfa ancora Vingegaard: ora ha la corsa in pugno

Dopo la vittoria di venerdì, il forte scalatore danese ha conquistato anche la la Sassoferrato-Cagli Monte Petrano, precedendo sul traguardo Ayuso di 27”. Domenica l’incoronazione a San Benedetto del Tronto

Cagli (Pesaro), 9 marzo 2024 - Da Sassoferrato a Cagli Monte Petrano, il re di questi 180 km senza nemmeno un metro di pianura è ancora una volta Jonas Hansen VIngegaard, con un altro bell'arrivo in solitaria bissando il successo di ieri. Vista la storia della località di partenza, che nel 295 a.C fu teatro della Battaglia delle Nazioni, anche alla Tirreno la lotta era quasi scontata, con i condottieri del pedale a sguainare le proprie armi per la conquista dei due mari ma è stato un solo attacco piazzato bene, del già leader di classifica, a mettere il sigillo tra gli applausi della gente. E alle sue spalle, sempre come ieri, la coppia formata da Ayuso e Hindley.

Ad aprire le braccia all traguardo di Monte Petrano è il due volte vincitore del Tour de France e attuale migliore scalatore al mondo, mettendo il suo nome nella stessa località dove nel 2009 arrivò il Giro d'Italia con Carlos Sastre nell'anno rosa di Menchov e, ancor più emozionante, sulla salita dedicata a Michele Scarponi. Una giornata caratterizzata da una fuga di 9 sempre tenuta sott'occhio dalla Visma, con Crapaz l'ultimo ad essere riacciuffato e Vingegaard ai 6 km dall'arrivo sfrutta l'attacco di Hindley per sparare il suo colpo, consolidare la sua posizione e domani, alzare il al cielo il Tridente di Nettuno. Tra i più attivi, invece, Del Toro, primo messicano alla Tirreno, che dal sesto posto ora è al quarto nella generale. Tra le novità di giornata, anche la maglia ciclamino che finisce addosso ad Ayuso, già detentore della bianca, mentre verde e blu sono salde sulle spalle di Vingegaard. Domani, il gran finale a San Benedetto del Tronto.

La tappa di oggi nelle Marche

Con i palloncini blu e una bella piazza ricca di persone è così che Sassoferrato ha accolto la partenza della penultima tappa della Tirreno Adriatico, la più dura di questa edizione. E' la frazione dei muri marchigiani, asperità che solitamente dettano legge sulla classifica generale e far l'occhiolino ai ciclisti, sul palco nella bella piazza, è proprio il tridente di Nettuno, il trofeo che al foglio firma, i big di classifica hanno guardato bene, magari immaginandosi sul podio, domani, a sollevarlo al cielo. Il rito del foglio firma, anche a Sassoferrato ha avuto molto appeal sul pubblico che ha accolto i ciclisti con tanto entusiasmo. Gioia soprattutto dai bambini, tutti festanti e tenendo tra le mani dei palloncini colorati da muovere per accogliere le squadre alla firma. E come sempre, tanti applausi per i corridori italiani al via, per l'acclamatissimo Filippo Ganna e per la maglia tricolore Simone Velasco ma anche per Jonas Hansen Vingegaard che da ieri, con un arrivo in solitaria e tenendosi ben alle spalle tutti gli altri, indossa la maglia da leader.

Con mossiere il sindaco Maurizio Greci, la tappa parte, ma potrebbe essere solo un arrivederci perché il primo cittadino, parlando dei benefici anche di visibilità turistica della sua cittadina, starebbe pensando anche al Giro d'Italia. "Una tappa rosa? Ho preso contatti. Vediamo - dice poco dopo il via della tappa - non metto limiti alla Provvidenza". Una giornata con lo start baciato dal sole nonostante le previsioni, che poi ha visto la carovana dei ciclisti buttarsi tra le gole e le salite marchigiane. E in mezzo, una giornata non fredda ma fastidiosa, con l'alternarsi di vento, nuvole e il cielo che verso il traguardo si fa sempre più grigio. Cammiin facendo, in 9 sono riusciti a mettersi al comando ma sempre con la Visma di Vingegaard, leader della Tirreno, a lavorare davanti al gruppo per tenere la fuga sempre sotto ai 2'40", gap massimo fatto registrare. Unità che però si perdono lungo i km e le salite, tanto che a 32 km dalla fine, con Cagli nel mirino, le lepri sono rimaste 3 a 1'51: Carapaz con il compagno Healy, poi Leknessund. A 26 km sulla salita Moria, rimane il tandem di Carapaz con Leknessund, unità disperse alle spalle, il gruppo a 2'02. E tutto lascia davvero a pensare a un arrivo scoppiettante sia per il successo di tappa che per la posizione in classifica. Intanto nei pressi del traguardo, è il vento ad alzarsi e sarà un duro avversario che si aggiunge alla partita. Il tandem resiste e anzi, vanno d'accordo dandosi cambi regolari perché qui, l'obiettivo è comune: tenere più spazio possibile tra loro e il gruppo, così da avere più chance e poi tra loro giocarsela lungo l'ultima rampa.

A Cagli i due hanno ancora un vantaggio di 1'21, e a spingerli sono le urla e il tifo del pubblico portandoli alle porte dell'ultima, fondamentale e cattiva salita verso il traguardo. Carapaz, da scalatore, si alza sui pedali, Leknessund non tiene il ritmo e dietro il gruppo rosicchia il gap. A 6.6 km dalla fine, con Carapaz da solo al comando, però, la maglia azzurra del danese Vingegar è a soli 10". E' qui che Hindley lancia la prima sfida ma il danese lo tallona con Ayuso. E intanto riprendono anche Carapaz. In testa ci sono ora, dunque, i primi tre uomini della classifica generale. A 6 km dal traguardo ecco sferrarsi quello che sarà l'unico attacco di Vingegaard che si prende subito 50 metri di vantaggio lasciando i due da soli e alle sue spalle. Continua a salire, composto, con la pedalata forte e decisa e senza nemmeno mostrare troppi segni di fatica sul viso. Non butta nemmeno lo sguardo alle spalle nonostante i 28" che lo dividono da Hindley e Ayuso, puntando verso il traguardo e pedalando a 28 km/h su rampe da 8-9% . All'ultimo km, il danese arriva con ben 35" mentre dietro, nei vari gruppi, c'è lotta e scatti per difendere e migliorare le proprie posizioni in classifica e a mettersi più in luce è Del Toro, primo messicano alla Tirreno, chiusa al quarto posto. Ma davanti a tutti c'è ancora una volta la forza di Vingegaard che fa il bis mostrando che in salita ha qualcosa più degli altri.

"Manca ancora una tappa per poter festeggiare”

Poche ma significative le parole di Vingegaard dopo il traguardo. "Una giornata molto dura ma bella - ha detto il danese - con questo successo ho concluso al meglio il lavoro di tutta la mia squadra. Oggi abbiamo tirato perché Carapaz era troppo vicino in classifica e non potevamo lasciargli troppo spazio. Poi si, sono in forma. Bisogna pensare a vincere fin da subito in stagione e non incentrare tutto sul Tour de France. Manca ancora una tappa per poter festeggiare".

Le classifiche

Di tappa

Vingegaard

Ayuso a 26"

Hindley a 26"

Del Toro a 36"

Pidcock a 42"

O'Connor a 42"

Kamna a 46"

Arensman a 46"

Uijtdebroeks a 48"

Poels a 1'14

La classifica generale

Vingegaard

Ayuso a 1'24

Hindley a 1'52

Del Toro a 2'20

O'Connor a 2'24

Arensman a 2'25

Uijtdebroeks a 3'10

Kamna a 4'02

Pidcock a 4'05

Vauquelin a 4'24