Elezioni 2022, M5S: "Noi, gli unici a rappresentare la regione Marche"

La presentazione dei candidati al Senato e alla Camera per le Marche si è tenuta ieri ad Ancona

Il simbolo del Movimento 5 stelle

Il simbolo del Movimento 5 stelle

Ancona, 4 settembre 2022 - I 5 Stelle sono ‘diversi’. Lo hanno detto sin dall’inizio. E anche ieri, presentando ad Ancona i candidati al Senato e alla Camera per le Marche lo hanno ribadito: "Siamo gli unici che rappresentano davvero le Marche – dice il capolista alla Camera Giorgio Fede –. Gli altri eleggeranno paracadutati senza interesse per la regione. Noi siamo tutti marchigiani, qualificati e competenti, con esperienze parlamentari e amministrative. E nessuno di noi ha interrotto alcun mandato, disattendendo alle promesse fatte agli elettori".

Il Movimento punta il dito contro "il" problema delle Marche: le scarse infrastrutture, con il conseguente "isolamento". Fede parla di "regione ancora irraggiungibile" ed elenca i risultati raggiunti grazie ai ‘suoi’: i voli di linea tra Falconara e Milano, Roma e Napoli, a prezzi calmierati; l’attenzione riportata su arretramento e allargamento dell’A14 e sull’Orte-Falconara; i 5 miliardi per la ferrovia adriatica, in particolare per il potenziamento da Bologna a Bari. A chi promette un milione di posti di lavoro Fede replica che "solo con il Superbonus ne abbiamo creati 650mila".

Con Fede c’erano Rossella Accoto, Mirella Emiliozzi e Gabriele Santarelli (Camera); il capolista Roberto Cataldi, Veruschka D’Ascenzio, Sergio Romagnoli e Samuela Melini (Senato). Accoto difende il ‘perfettibile’ reddito di cittadinanza, e ricorda che ‘grazie a noi è stato finanziato il sistema duale per il dialogo fra imprese e scuole con 630mila euro per le Marche". Emiliozzi, vicepresidente del Comitato per il commercio estero, ricorda l’aiuto dato alle aziende per l’internazionalizzazione e il Superbonus, che "ha contribuito a portare il pil al 6.5%, finché Draghi non lo ha modificato per ben 14 volte bloccandone l’efficacia. Volevamo anche le comunità energetiche, grazie alle quali oggi non avremmo bollette da capogiro". Il giurista ed ex deputato Roberto Cataldi, elenca le cose fatte, come la legge ‘Spazzacorrotti’ e la riforma del processo civile, e poi tocca il tasto dolente: la ricostruzione post sisma:

Abbiamo ereditato una burocrazia legislativa folle. Ma abbiamo fatto proposte di legge per semplificarla e per costruire in deroga".