Elezioni 2022 Marche oggi, crollo dell'affluenza: al 68,39%

Tutti i dati provincia per provincia. Nel 2018 i votanti erano stati il 77,27%, circa 9 punti percentuali in più

Ancona, 25 settembre 2022 - Crolla l'affluenza nelle Marche nel giorno delle elezioni Politiche 2022. Il dato regionale definitivo si attesta al 68,39% (alla Camera), rispetto al 77,27 della scorsa tornata elettorale del 2018 (Stessa percentuale al Senato, che nel 2018 aveva portato ai seggi il 77,06% dei marchigiani)

Affluenza tuttavia leggermente più alta, rispetto a quella registrata a  livello nazionale: 63,83%. I seggi si sono stati aperti dalle 7 alle 23 (il voto solo oggi), ora in cui sono iniziati gli scrutini. Sono quasi 1,2 milioni gli elettori marchigiani chiamati alle urne per rinnovare Camera e Senato della Repubblica. Sono invece 1.571 i seggi sparsi per la regione. 

Elezioni nelle Marche l'affluenza definitiva (alle 23)

Alle 23 il dato regionale si attesta al 69,39% rispetto al 77,27% del 2018. Ma come è andata provincia per provincia? Vediamo: Ancona l’affluenza è al 67,97% (nel 2018 era al 76,71%). Ascoli è al 67,67% (76,98), a Fermo al 68,14% (77,25%), a Macerata al 68,68% (76,86%). In calo anche i votanti della provincia di Pesaro-Urbino: affluenza al 69,26% (78,56%delle precedenti). 

Elezioni 2022, la guida al voto nelle Marche - Si vota anche nelle zone alluvionate

Affluenza nei territori alluvionati

Tra i territori più colpiti dall'alluvione spicca il comune dove si è votato di meno in assoluto in provincia: Trecastelli (63,20%). A Barbara ha votato il 68,38% degli elettori, mentre ad Ostra il 64,34%. Un punto percentuale in meno rispetto alla media provinciale anche per Senigallia, dove hanno votato il 66,47% degli elettori.

Parlamentari nelle Marche

Nelle Marche si eleggono 15 parlamentari (qui la lista completa dei candidati), dieci deputati (anziché 16) e cinque senatori (anziché  8). Fino al 2018 i marchigiani hanno eletto 24 parlamentari (9 in più). Si tratta, dunque, di un numero di rappresentanti da eleggere ridotto, in seguito alla riforma costituzionale del 2020.

Nel parlamento italiano quindi, complessivamente, i deputati da eleggere scendono da 630 a 400, e i senatori da 315 a 200

Per la quota uninominale sarà eletto, nel collegio di riferimento, il candidato che riceverà il maggior numero di voti. Mentre, per la quota plurinominale, l'elettore non può esprimere alcuna preferenza: saranno eletti i candidati presenti nella lista a fianco del simbolo in modo proporzione ai voti ricevuti nel collegio, in ordine di lista.