Regione Marche, Acquaroli e la rivoluzione sanità: Sos medici

Un anno da governatore: "Basta ospedali unici, facciamo lavorare i dottori anziani disponibili che vogliono rinunciare alla pensione"

Il presidente della Regione con Roberto Mancini, testimonial vincente delle Marche

Il presidente della Regione con Roberto Mancini, testimonial vincente delle Marche

Ancona, 21 settembre 2021 - Presidente Francesco Acquaroli, un anno fa, il 21 settembre del 2020, lei diventava governatore delle Marche, archiviando 25 anni di guida del centrosinistra.

A distanza di 12 mesi come si spiega il ribaltone che ha portato il centrodestra a guidare la regione? "E’ una data che ricordo molto bene perchè è anche l’anniversario del mio matrimonio...".

Allora auguri... "Grazie. Tornando all’analisi, credo che ci siano diversi fattori. In primis la credibilità di un certo progetto portato avanti dal Pd che è venuto a mancare. La politica ha il dovere di cercare di trovare soluzioni che non siano calate dall’alto senza confronto e partecipazione. Nelle Marche c’era un sistema di potere ormai lontano dai cittadini che a quel punto hanno voluto dare un segnale di discontinuità premiando chi, come noi, vuole coinvolgere le persone per ricostruire il sistema sanitario, infrastrutturale, economico".

Il presidente della Regione con Roberto Mancini, testimonial vincente delle Marche
Il presidente della Regione con Roberto Mancini, testimonial vincente delle Marche

Lei è arrivato al settimo piano di Palazzo Raffaello nel pieno della pandemia: qual è la situazione sul fronte del Covid? "La più grande fortuna che ho avuto in questa tragedia è avere al mio fianco un popolo meraviglioso come quello marchigiano: rispettoso, partecipe e che ha aiutato, e lo fa ancora, ad affrontare questo situazione così delicata. Ha accolto con serietà scelte non facili. Poi siamo riusciti a portare avanti un tracciamento forte, con i vaccini oggi siamo all’80%. Per questo dico che l’emergenza la stiamo affrontando bene perchè esiste uno spirito collaborativo".

Terza dose nelle Marche: chi la riceve

I suoi detrattori la accusano di poca chiarezza su vaccini e Green pass. Cosa risponde? "Che sono sempre stato chiaro. Nella filiera istituzionale ho rispettato quelle che erano le indicazioni del Governo. Detto questo, non posso che fare delle distinzioni che riguardano la regione che governo. Prima di agosto eravamo già al 70% di vaccinazioni, quando si iniziava a parlare di limitazioni da Green pass, quindi il coivolgimento dei cittadini prescindeva dall’utilizzo della ‘carta verde’. Ora siamo all’80% e per questo dico che nelle Marche il Green pass rischia di creare discriminazioni soprattutto nella fascia degli adolescenti. Avrei preferito strumenti diversi, una maggiore informazione per risolvere i dubbi di chi ancora non si è vaccinato. E poi una volta per tutte bisogna uscire dall’ipocrisia: siamo davanti a un obbligo vaccinale mascherato".

La pandemia ci porta a parlare di sanità a tutto tondo. Avete modificato il piano regionale, ma esiste una criticità sul personale: come vi muoverete? "Abbiamo contrastato il modello di ospedale unico, preferendo la territorialità. Sul personale la verità è che dopo anni di tagli, adesso mancano le figure professionali. Sono dell’idea che si potrebbe dare la possibilità a un medico che vuole continuare a lavorare di rinunciare alla pensione e, allo stesso modo, servono fondi aggiuntivi per aumentare gli specializzandi: serve tamponare la situazione".

Presidente, le infrastrutture sono un capitolo complesso. I porti non hanno ancora una guida all’Autorità di sistema: a che punto siamo? "Entro metà o fine ottobre avremo il nuovo presidente dell’Authority. Abbiamo iniziato le interlocuzioni con il ministero che sta vagliando circa 40 curriculum".

Ferrovie e autostrade? "Nel primo caso puntiamo all’alta velocità sull’Adriatica, ma con l’arretramento. Non possiamo andare avanti con la linea ferrata attaccata alle nostre spiagge, mentre sulla Ancona Roma il progetto va avanti: entro il 2026 la linea più veloce. Per l’autostrada il punto è la terza corsia a sud della regione".

Lei ha voluto per sé anche la delega al Turismo: i dati sul suo tavolo di cosa parlano? "Che siamo tornati al livello del 2019, le categorie dicono un più 26%. Ora l’obiettivo è destagionalizzare e per questo abbiamo avviato dei bandi specifici, spingiamo sul brand Marche e tra un mese avremo l’Agenzia per il turismo. E’ un settore cruciale nel quale crediamo tantissimo".

E lei l’inverno scorso ha anche scelto mister Roberto Mancini come testimonial... "Una scelta importante che ha portato fortuna a tutti. Lui ha dato consapevolezza e orgoglio a tutti i marchigiani. Ci rappresenta al meglio".

Il contratto scade a giugno 2023: che farete? "Dovremo parlarne, a me piacerebbe portare avanti questo matrimonio. Non mi stancherò mai di ringraziarlo per quanto fatto fino a oggi. Tenga presente che alcuni studi dicono che Mancini testimonial per le Marche vale qualcosa come un miliardo di euro".

Presidente, sono passati 365 giorni dall’elezione: si è mai chiesto chi me lo ha fatto fare? "Guardi al di là del grande lavoro c’è tanta soddisfazione in quello che porto avanti. Ho avuto solo un bruttissimo momento, quando due Comuni (Montecopio e Sassofeltrio, ndr) hanno lasciato le Marche per andare in Emilia Romagna. Ma questa situazione mi ha dato ancora più stimoli per evitare che possa accadere ancora".