Scuola e regole Covid nelle Marche, l'assessore: "La ventilazione è l’arma anti contagi"

Baldelli attacca il Governo: un errore non inserirla nelle linee guida. "L’abbiamo adottata per primi in Italia e i risultati sono stati eccezionali"

Il bando per l'edilizia scolastica nelle Marche

Il bando per l'edilizia scolastica nelle Marche

Ancona, 30 agosto 2022 - Stop alla Dad in caso di positivi in classe, mascherine chirurgiche o Ffp2 solo per gli alunni con sintomi da raffreddamento. Sanificazione in presenza di contagi, via l’obbligo vaccinale per i professori. La circolare con le misure standard di prevenzione anti Covid inviata dal ministero dell’Istruzione agli istituti in vista dell’avvio dell’anno scolastico archivia le norme di emergenza (decadranno domani) sulla base delle linee guida emanate dall’Istituto superiore di sanità. Nelle indicazioni generali non c’è accenno (al di là di generici riferimenti) alla tecnologia della ventilazione meccanica controllata per garantire la qualità dell’aria negli ambienti scolastici adottata dalle Marche, prima regione in Italia.

Francesco Baldelli è l’assessore marchigiano alle infrastrutture e lavori pubblici
Francesco Baldelli è l’assessore marchigiano alle infrastrutture e lavori pubblici

"Il governo dei cosiddetti ‘migliori’ ha partorito un pannicello caldo – osserva l’assessore regionale Francesco Baldelli, che ha anche la delega all’edilizia scolastica –. La scuola attendeva le linee guida per i criteri tecnici di utilizzo degli apparecchi di ventilazione meccanica nelle aule, invece ci troviamo di fronte a indicazioni generiche e raccomandazioni ai ragazzi in stile ‘state buoni se potete’. Nel documento non c’è traccia di indicazioni specifiche o requisiti minimi per l’utilizzo della Vmc (ventilazione meccanica controllata), ma il solito elenco di inviti: uso di mascherine, lavaggio delle mani, finestre aperte per cambiare aria, distanziamenti. È un’autentica beffa per tutto il mondo della scuola, che scarica responsabilità sui dirigenti scolastici".

In Europa ci si regola diversamente?

“L’Europa è la cifra del nostro ritardo. La Francia ha elaborato nel 2018 strategie per il monitoraggio dell’aria nelle aule e una guida pratica, mentre Belgio e Germania hanno stabilito le specifiche tecniche degli apparecchi, dando indicazioni a produttori e commercianti. In Italia, al terzo anno dell’era pandemica, ancora parliamo di mascherine e distanziamenti, dopo la misera esperienza dei banchi a rotelle. L’esperienza della Regione Marche poteva e doveva essere un valido riferimento per accelerare l’adozione di una tecnologia rivelatasi efficace per il contenimento della diffusione del Covid".

Come funziona?

"Ancora oggi siamo la prima e unica regione d’Italia ad aver affrontato in maniera strutturata la questione Vmc in aula con un bando destinato a Comuni e Province, proprietari degli edifici scolastici, che ha messo in campo risorse per 9 milioni, da impiegare nell’installazione di 2.250 impianti in altrettante aule frequentate da oltre 34mila ragazzi. Un investimento per fasi, utile a verificare passo dopo passo i risultati, tant’è vero che ai primi di agosto abbiamo pubblicato il decreto per la terza tranche da 3 milioni. Nel frattempo, abbiamo fatto tesoro dei risultati dello studio della Fondazione Hume, che hanno dimostrato come l’installazione nelle aule di apparecchi Vmc, opportunamente dimensionati, abbatta il rischio di contagio di oltre l’80%. Nel monitoraggio faremo ancora di più. In collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, avvieremo uno studio sui livelli di Co2 e di altri inquinanti nelle aule, mentre in partnership con la Provincia autonoma di Bolzano, Abruzzo, Basilicata e altri atenei italiani, abbiamo partecipato a un bando Pnrr per divulgare buone pratiche per garantire il benessere a scuola".

Quali sono i prossimi passi da intraprendere per limitare i contagi a scuola?

"È necessario un piano Marshall per la scuola che preveda iniziative strettamente collegate: la prima, nel breve periodo, con un investimenti pari a circa l’1% delle risorse del Pnrr, è di dotare di impianti di Vmc le 40mila scuole d’Italia, un’operazione stimata in 2,4 miliardi di euro; la seconda, un programma pluriennale per l’edilizia scolastica che realizzi scuole innovative e sicure, al passo con i tempi, non dimenticando di porre fine al cronico ricorso al precariato, che non garantisce la continuità dell’educazione dei ragazzi, mortifica la dignità degli insegnanti e svaluta il ruolo strategico della scuola pubblica".