Turismo Marche, la crisi blocca le prenotazioni di primavera

Gli aumenti dei costi delle materie prime rischiano di far balzare i listini prezzi degli operatori marchigiani. Acquaroli: "Noi insistiamo sul rilancio: intanto sul piatto abbiamo messo 5 milioni e la conferma di Mancini"

Turisti nella splendida Riviera del Conero

Turisti nella splendida Riviera del Conero

Ancona, 10 marzo 2022 - Dopo il Covid, la guerra. Non c’è pace per il settore turistico marchigiano, dove ormai i timori si sono trasformati in dati di fatto: sarà un’altra primavera difficile: "Il governo aveva iniziato a togliere le restrizioni per il settore turistico – dice Amerigo Varotti di Confcommercio Marche Nord –il Covid era ormai in ritirata, e ora è arrivata la guerra".. Varotti coglie subito le difficoltà: "Eravamo molto fiduciosi per l’effetto primavera e invece dobbiamo renderci conto che il gande interesse per il turismo marchigiano, sia costiero che dei borghi è già frenato dai timori di guerra. E fra l’altro non saranno esclusi aumenti dei prezzi per i turisti.

Il turismo marchigiano dovrà anche archiviare ogni possibilità di recupero sui mercati dell’est, a cominciare ovviamente dal turismo russo. Eppure i dirigenti locali della Lega e dei Civici si erano dati da fare per superare il blocco del vaccino Sputnik, ma la guerra ha interrotto ogni iniziativa. La Confcommercio Marche Nord ha ovviamente rinunciato ad ogni trasferta in terra russa e cercherà di rivitalizzare il mercato interno: "Saltati il Mitt a Mosca e la fiera di Ekaterimburg – aggiunge Amerigo Varotti – cercheremo di rilanciare settore alberghiero con la partecipazione alla fiera del turismo di Napoli e, in aprile, a Sestri Levante. Poi andiamo a Milano per la Bit"

Intanto la giunta regionale ha discusso il piano annuale del Turismo. Il dato di partenza è la conferma del testimonial Roberto Mancini. Poi si punterà sull’aggiornamento del Brand "Marche". Sugli investimenti in promozione e destagionalizzazione, sulla strategie di promozione sui mercati europei di prossimità. E soprattutto sull’organizzazione della Settimana del Turismo delle Marche. Al momento sono 5 milioni di euro di risorse regionali sul breve periodo.

"Il programma riparte dalla promozione e dalla ridefinizione e rilancio del Brand Marche – afferma il presidente Acquaroli – visto come il risultato della sinergia tra le molteplici opportunità offerte dal nostro territorio. Confermiamo il testimonial Roberto Mancini, alla luce dei positivi riscontri avuti. Un piano concreto con obiettivi chiari, che individuano le priorità e i principali assi su cui si muove il lavoro per il rilancio del turismo delle Marche. L’avvio delle attività del 2022 cade in un momento particolare – ha aggiunto il presidente Acquaroli –: da un lato la ripresa delle attività dopo la pandemia, che tanto ha penalizzato il settore, e le incertezze sullo scenario internazionale, sitdi Luigiuazioni che chiedono alla politica interventi forti e mirati con la consapevolezza che gli scenari possono essere in continuo cambiamento. Dall’altro, la contingenza amministrativa che colloca l’azione regionale in un momento di passaggio tra due diversi cicli di programmazione dei fondi europei: non disponiamo più dei fondi 2014-20 e non è ancora avviata la piena operatività del ciclo 2021-27".

Le attività di promozione, cui è destinata la maggior parte delle risorse programmate, sono molteplici, finalizzate ad avere grande impatto. Dal rinnovamento del logo alla partecipazione alle principali fiere di settore italiane ed estere, tra cui la BIT di Milano, la TTG di Rimini, Francoforte e Parigi. Il vice presidente Mirco Carloni punta invece sull’approvazione, la prossima settimana della legge sugli agriturismo: "L’accoglienza rurale come risposta aggiuntiva agli effetti della crisi, più il rilancio attraverso il vino - conclude Carloni – dei progetti dell’Enoturismo".