Grandine, trombe d'aria e nubifragi: perché non si possono prevedere

L'esperto meteo spiega l'origine di queste fenomeni intensi tipici dell'estate. Previsioni: caldo senza tregua fino a metà luglio

Una tromba d'aria in mare (Archivio)

Una tromba d'aria in mare (Archivio)

Bologna, 2 luglio 2021 - Caldo torrido, ma anche temporali improvvisi e di notevole intensità, grandinate e raffiche di vento paragonabili a vere e proprie trombe d’aria (video). L’estate appena iniziata ci ha già abituati ai fenomeni estremi: basti pensare alla canicola degli ultimi dieci giorni, che ha fatto registrare punte davvero eccezionali per la fine di giugno (leggi qui le previsioni meteo). E, se sulle Alpi e Prealpi si attendono precipitazioni anche forti già dalle prossime ore, alle nostre latitudini sono grandine e trombe d’aria a fare particolarmente paura. Ne abbiamo parlato con l’esperto meteo di Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l’energia e l’ambiente), Alessandro Donati.

Una tromba d'aria in mare (Archivio)
Una tromba d'aria in mare (Archivio)

Donati, quali sono le cause di episodi così violenti? "La penetrazione di correnti umide e fresche in quota, provenienti in genere dall’oceano Atlantico, indebolisce il campo di alta pressione consolidatosi, ormai da diversi giorni, negli strati bassi dell’atmosfera. Questo ‘scontro’ instaura le condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali improvvisi, soprattutto nelle ore più calde della giornata. A ciò si aggiunge l’influenza esercitata da microclimi e correnti locali, che variano di zona in zona e possono esacerbare – o diminuire – la turbolenza in atto".

Può spiegarsi meglio? "Quando cambia la circolazione atmosferica, assistiamo allo spostamento di grandi masse d’aria. L’incalzare di aria meno calda può provocare improvvise precipitazioni, rese ancor più intense dalla locale convergenza di venti provenienti da direzioni diverse (per esempio, l’incrocio tra correnti che soffiano da est lungo la costa e altre che provengono da sud) o, ancora, dalla presenza di un alto tasso di umidità nell’aria".

Perché è così difficile prevedere in anticipo dove si abbatteranno tali fenomeni? "Proprio perché si tratta di fenomeni condizionati dall'azione di diversi fattori, in aree fortemente circoscritte. Ciò vale in particolare per raffiche di vento intense e trombe d’aria".

Siamo davanti a un’estate estrema? "Attenderei prima di emettere una sentenza. L’anticiclone africano che ha avvolto il Mediterraneo nell’ultima decade di giugno è diretta conseguenza della persistenza di un’area di bassa pressione sulla penisola iberica. Tuttavia, a ben guardare, le uniche giornate in cui abbiamo registrato, in alcune aree della nostra regione (il lembo di territorio compreso tra Modena, Bologna e Ferrara), una percentuale di disagio bioclimatico considerevole sono state soltanto domenica 20 e lunedì 21 giugno".

Cosa dicono le previsioni meteo per i mesi di luglio e agosto? "Le previsioni a lungo termine, si sa, sono da considerare con estrema cautela. Per ora, possiamo soltanto anticipare che l’inizio di luglio sarà ancora all’insegna del caldo di matrice subtropicale, con possibilità scarse o nulle di precipitazioni significative. Per qualche episodio di instabilità in più dovremo attendere, probabilmente, la seconda metà di luglio".