REDAZIONE MODENA

"A Reggio sarò in prima linea per servire il popolo di Dio"

Monsignor Morandi si insedierà il 13 marzo nella diocesi ’sorella’. Sul derby di domani sera non si sbilancia: "Vincerà il migliore"

Al termine della Messa, prima di congedare i fedeli, monsignor Giacomo Morandi ‘lancia’ un aneddoto che si colora simpaticamente della rivalità campanilistica fra Reggio e Modena: "Qualche giorno fa sono stato a Reggio e un signore mi ha detto: ‘Monsignore, nel suo stemma vescovile c’è troppo giallo. Bisognerà metterci un po’ di granata’. Gli ho risposto: ‘Eh, ma per cambiare i colori bisogna chiedere al metropolita, che è l’arcivescovo di Modena’...", con una bella risata. E non poteva mancare l’accenno al derby calcistico di domani sera: "Dai, dai che mercoledì sarà una bella serata", aggiunge, dribblando abilmente le domande sui pronostici.

Monsignor Morandi, con quale spirito ha presieduto la Messa solenne per San Geminiano?

"Devo ringraziare di cuore monsignor Castellucci per avermi chiesto di presiedere la celebrazione Pontificale: è stato un bellissimo gesto di accoglienza. Conosco bene la sensibilità di don Erio, eppure comunque mi ha colpito la sua disponibilità, perché questa Messa ha un significato speciale per la città e la comunità. Come ha sottolineato don Erio nel suo saluto iniziale, Modena e Reggio Emilia sono Chiese sorelle".

Cosa rappresenta il Duomo di Modena nella sua vita?

"Questa cattedrale ha scandito tante tappe del mio percorso di fede, dal mio battesimo alla mia ordinazione episcopale. Credo che la cosa più bella sia la memoria dei tanti volti e delle tante persone che hanno avuto una presenza significativa nella mia vita. Questo ritorno a casa è intriso di consolazione per il tanto bene che ho ricevuto negli anni in cui sono stato a tempo pieno in questa comunità".

Come sono stati gli anni alla Congregazione per la Dottrina delle fede?

"Molto interessanti. In quel caso, la prospettiva è quella della Chiesa universale: si incontrano tanti vescovi, tante realtà della Chiesa e quindi è possibile percepire una varietà e una ricchezza che si sperimentano nelle relazioni e nel contatto personale".

E ora si sta preparando all’ingresso nella sua nuova diocesi...

"Sì, la cerimonia ufficiale a Reggio Emilia è già stata fissata a domenica 13 marzo alle 16.30: la domenica successiva alla stessa ora a Guastalla".

Come si prepara ad assumere questo suo nuovo incarico vescovile?

"Con una gioia grande e anche con molta trepidazione. Essere arcivescovo in un ruolo di Curia in Vaticano porta con sé una grande responsabilità: ora sono chiamato a servire il popolo di Dio ‘in prima linea’, nella quotidianità, nella ferialità e anche nella diversità delle situazioni. Penso che sia un grande arricchimento".

A Reggio la aspettano già, don Giacomo. Si sbilanci: chi vincerà il derby?

"Non c’è dubbio. Il migliore!"

s. m.