REDAZIONE MODENA

Agroalimentare, numeri record Export, Modena seconda in regione

Fatturato da 1,8 miliardi, fa meglio solo Parma. "Riconosciuta l’eccellenza dei nostri prodotti Igp e Dop"

Agroalimentare, numeri record Export, Modena seconda in regione

Modena è la seconda provincia emiliano-romagnola per export agroalimentare ed è l’ottava in Italia. Il risultato che ci insedia sul podio regionale compare nel Rapporto Agroalimentare della Regione presentato qualche giorno fa. La nostra provincia con 1,8 miliardi di fatturato si colloca dopo Parma, prima con 2,5 miliardi di euro, e stacca tutte le altre province. "Con la sola Modena che vanta ben 25 prodotti certificati fra Dop e Igp, le ragioni di questo successo – commentano da Coldiretti Modena - stanno nell’inestimabile valore del patrimonio rappresentato dalla biodiversità dei nostri prodotti, portati in eredità dalla tradizione agricola del nostro territorio". Grazie alle sue produzioni agricole Modena è diventata sinonimo di qualità e di eccellenza a tavola. Concorda anche il presidente di Cia Emilia Centro Alberto Notari.

"Il risultato – dice Notari – è un bel segnale perché vuol dire che i buoni prodotti del territorio, della terra, della tradizione, delle Igp e Dop, sono riconosciuti a livello mondiale e abbiamo ancora speranza, nonostante l’avanzare di carne e latte sintetici. Abbiamo ancora un valore da poter divulgare, pubblicizzare e far riconoscere nel mondo come parmigiano-reggiano, aceto balsamico e il mondo dei vini frizzanti, lambrusco, pignoletto, e le produzioni storiche". Ma, il primato raggiunto è pesantemente minacciato.

"L’altra faccia della medaglia di un tale primato – avverte Coldiretti Modena – è che i nostri prodotti, per via del loro valore irreplicabile, sono soggetti a continui tentativi di imitazione. L’Emilia-Romagna è infatti una delle regioni più colpite al mondo dal fenomeno dell’italian sounding che ogni anno di fatto ruba ai produttori italiani 120 miliardi. Il contributo della produzione agroalimentare Made in Italy a denominazione di origine alle esportazioni e alla crescita del Paese potrebbe essere nettamente superiore – dicono da Coldiretti Modena - con un chiaro stop alla contraffazione alimentare internazionale. Ponendo un freno al dilagare dell’agropirateria a tavola si potrebbero creare ben 300mila posti di lavoro in Italia". L’altra minaccia evidenziata dal presidente Cia Notari viene dal ripetersi sempre più frequente di calamità, rappresentate non solo dagli eventi climatici estremi, ma anche dalla natura come parassiti e malattie delle piante. "Il valore dell’export 2022 – chiarisce Notari - fa riferimento alla vendita di produzioni del ’21, quindi un dato su cui non hanno influito i danni della siccità del 2022 (350 imprese danneggiate per 9 milioni di euro ndr) e di altre calamità. Questo spiega piuttosto il contrasto tra un mondo agroalimentare che macina grandi numeri e un’agricoltura diffusa sul territorio che, dopo un’annata come la scorsa e questa che si accoda, è di fronte al rischio di tante aziende che andranno a chiudere".

Alberto Greco