GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Rabbia giovanile, il sindaco: "Aggressioni ai coetanei. Pesa la disuguaglianza"

Mezzetti è intervenuto al convegno nell’ambito del Festival della Giustizia "Non sottovaluterei il rancore verso i più benestanti: intervenire sulle cause"

Il sindaco Massimo Mezzetti

Il sindaco Massimo Mezzetti

Modena, 18 maggio 2025 – Tutte le relazioni dei procuratori ci dicono che in Italia e nelle città esiste un generale decremento dei reati. Contemporaneamente cresce però la paura nella popolazione. Io penso che un sindaco debba farsi carico delle paure, anche di quelle percepite, ma deve dare risposte assennate e non cedere all’emotività". La considerazione è del sindaco Massimo Mezzetti, intervenuto ieri alla Galleria Europa, all’incontro su ’Città, giovani e sicurezza. Tra approcci securitari e visioni strategiche’, nell’ambito del Festival della Giustizia Penale. "L’inasprimento delle pene, che sembra essere la sola risposta del governo – ha detto Mezzetti – non crea sicurezza. É la certezza della pena che lo fa. Mentre invece, spesso, vediamo spacciatori che vengono fermati e poi, dopo poco rilasciati".

È però necessario, per il primo cittadino, "capire cosa c’è alla radice, visto che stiamo parlando di giovani. Da parte dei Governi, di tutti i colori, non c’è stato un investimento adeguato al fine di intervenire sulle ragioni sociali del disagio che sfocia anche in violenza. Non siamo in grado di ascoltare il sordo rumore della rabbia che cresce in strati della popolazione giovanile per l’aumento delle diseguaglianze e della forbice sociale. Quando assistiamo a fenomeni di devianza giovanile e ad aggressioni gratuite, e non predatorie, di giovani nei confronti di loro coetanei più benestanti, vestiti con abiti o accessori a cui loro non possono accedere, c’è una componente di rabbia e di rancore per quello che è un benessere vero o presunto che a loro é negato. Chi commette un reato va punito, su questo non ci devono essere dubbi ma un amministratore deve porsi il problema di quello che c’è dietro".

É paradossale, ha proseguito Mezzetti, "che dopo più di 30 anni che l’Italia vive fenomeni immigratori ancora ne parliamo in termini di emergenza. Un Paese maturo dovrebbe smetterla di trattare così questo tema vista anche la grande necessità di lavoratori nella nostra industria. Dovremmo dotarci di politiche strutturali e organiche, ma la logica emergenziale fa troppo comodo a chi lucra politicamente sulla paura". Si dice che Modena sia cambiata, ha concluso Mezzetti, "ma tutte le città lo sono, l’Italia è cambiata. Cinquanta anni fa i Comuni non avevano i vincoli di bilancio che hanno adesso. Le politiche sociali e dí vivibilità hanno un costo, ma con i tagli che i Comuni subiscono da anni si fa sempre più fatica".

g.a.