
Il suo sogno nel cassetto era aiutare in prima persona chi è più in difficolta. Così, appena avuta l’occasione, ha preso l’aereo ed è atterrata sull’isola di Zanzibar, in Tanzania, portando manodopera e le offerte donate dagli amici in Italia. E’ la storia di Lara Giovanelli, 47 anni di Pavullo, insegnante presso le scuole medie Montecuccoli che a fine giugno è partita per il villaggio di Nungwi tramite l’associazione ‘Sister Island’. Lì si è trattenuta per due settimane, ma ora Lara pensa già a ritornare: "Era un’esperienza che volevo fare da sempre. E Quando ho detto che sarei partita a mia mamma Orianna, 73 anni, lei è voluta assolutamente venire con me, quindi l’esperienza ha acquisito ancora più valore - racconta Lara Giovanelli -. Riposavamo in un bungalow, mentre di giorno andavamo alla scuola materna fondata dall’associazione ‘Sister Island’. Qui facevamo giocare i bambini, gli insegnavamo le basi della lingua inglese (fondamentale per vivere di turismo da grandi), azioni importanti come lavarsi i denti e aiutavamo le maestre zanzibarine nella didattica. Abbiamo anche avuto l’opportunità di conoscere Khamis e Mussa, due bambini che io, il mio compagno e i miei genitori avevamo da tempo adottato a distanza".
L’associazione Sister Island, oltre ad aver costruito una scuola, aiuta la popolazione locale con diversi progetti mirati allo sviluppo sociale. "Ho visto famiglie che non hanno un tetto e dove la sorella maggiore, già a 6 anni, deve occuparsi dei fratellini piuttosto che giocare o andare a scuola - prosegue Lara -. Francesca Micheli mi aveva suggerito, invece di portare materiale come cancelleria, di raccogliere denaro e acquistare beni sul posto per sostenere il commercio locale. Perciò, prima di partire avevo postato un video con la richiesta di Francesca e, senza che chiedessi niente, tantissimi amici e conoscenti avevano voluto contribuire alle donazioni. Grazie a chi mi ha sostenuto, ho raccolto ben 1200 euro: una cifra totalmente inaspettata che abbiamo utilizzato per comprare principalmente cibo per i 200 bambini della scuola. Molti di loro a casa non sempre mangiano regolarmente: per questo ogni giorno, a scuola, vengono offerti due pasti (frutta e porridge). Siamo anche stati in due villaggi della zona - poverissimi - a distribuire riso e fagioli. Ad una famiglia costretta a dormire a terra abbiamo poi comprato un materasso".
Riccardo Pugliese
