FRANCESCO VECCHI
Cronaca

Sottraeva soldi a un anziano, avvocato dovrà risarcire

La prima sentenza sull’ex tutore finito nella bufera

Finanza in una foto d'archivio Newpress

Modena, 31 gennaio 2017 - Nell'ottobre del 2014 l’inchiesta della Finanza, ‘condita’ da un sequestro sui conti correnti pari a 400mila euro, fece scalpore: avvocato modenese di quarantaquattro anni indagato per peculato, intascava i soldi degli anziani mentre rivestiva il ruolo di loro tutore. Oggi, spostandoci dal piano penale a quello civile, arriva il primo risarcimento.

In una recente sentenza, difatti, il giudice Carmela Italiano, stabilisce che il legale in questione dovrà restituire ai parenti di un anziano, morto nel 2011, 3.252 euro, denaro che il legale aveva all’epoca inserito nella rendicontazione delle spese effettuate in qualità di tutore dell’uomo, settantenne, ma che dopo la causa intentata dall’avvocato Agostino Ascari, e dunque a seguito del passaggio in aula, non sono risultate veritiere. La somma non è di quelle ‘astronomiche’, è evidente, ma la contestualizzazione della sentenza fa assumere al pronunciamento del giudice civile un valore non indifferente.

Secondo il fascicolo della procura che ipotizza il peculato, difatti, sarebbero numerose le vittime, tutte di una certa età; inoltre, va detto, Ascari si rivolgerà alla Corte d’Appello di Bologna perché ritiene che a fronte della rendicontazione degli anni 2010 e 2011 (al centro della causa civile), ai parenti dell’anziano deceduto spetterebbero in realtà ben 17mila euro. L’avvocato indagato, che si è difeso in proprio, ha respinto la tesi di Ascari (quella dei parenti dell’anziano), resistendo alla causa civile e chiedendo al giudice, anzi, «il risarcimento di ogni danno patrimoniale e non patrimoniale derivante dal discredito arrecato alla sua immagine personale e professionale, stante il persistere nonostante i chiarimenti e la documentazione già prodotti».

La sentenza dice però altro. Stabilisce che, difatti, non solo il legale non è riuscito a dimostrare come ha speso quei 3.252 euro prelevati direttamente dal conto corrente dell’anziano interdetto (su spese complessive di oltre 40mila euro in due anni), ma è stato anche negligente: quando il settantenne si è ammalato gravemente, di tumore, a seguito del provvedimento del giudice tutelare che aveva rimesso ogni facoltà decisionale al tutore (rientrando tra i suoi compiti la cura della persona dell’iterdetto), il legale non aveva effettuato alcuna scelta sul trattamento sanitario al quale sottoporre l’anziano, rendendosi irreperibile, sottolinea il giudice, ed assumendo una condotta inadempiente fino a quando i medici curanti avevano concordato di non intervenire chirurgicamente ma con una terapia palliativa. L’inchiesta penale entrerà in tribunale a dicembre di quest’anno e ipotizza che il legale abbia sottratto 400mila euro a quattordici anziani e disabili che facevano affidamento su di lui.