Bimbo con la gamba fratturata, sentito il padre

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QUATTRO anni appena e una brutta frattura alla gamba: dietro al ricovero del piccolo l’atroce sospetto che, a causare il trauma, sia stato il suo papà. Sono in corso delicate indagini da parte degli uomini della squadra mobile in merito al caso di un bimbo di quattro anni, appunto, arrivato martedì in ospedale, al Policlinico, con una grave lesione alla gamba. È stato lo stesso padre del minore a caricarlo in auto e a portarlo in ospedale, sostenendo di aver avuto una discussione e – pare – di essersela presa col bimbo. Gli avrebbe sferrato un calcio e forse il trauma è dovuto alla caduta successiva del piccolo. O forse no. Cosa sia capitato veramente tra le mura di un appartamento della città, quelle che dovrebbero rappresentare un nido sicuro per il bambino e il suo fratellino, saranno ora gli inquirenti a capirlo.

PARE CHE il genitore, incalzato dai medici abbia prima parlato di un infortunio domestico, poi di un ‘episodio’ legato ad un suo ‘movimento maldestro’ e poi ancora ad uno scatto d’ira che lo avrebbe portato a calciare il bambino a seguito di una discussione. Quel che è certo è che gli agenti, ieri, lo hanno sentito a lungo. Sono stati i medici a dare l’allarme agli agenti del posto di polizia del nosocomio poichè – pare – la ricostruzione fornita dall’uomo non era compatibile con le lesioni poi riscontrate sul piccolo arto.

Al momento non vi sono ipotesi di reato nei confronti del genitore: come detto ieri gli accertamenti erano ancora in corso e ci sono ancora tanti punti oscuri su cui far luce. Il bambino è ancora ricoverato al Policlinico, nel reparto di ortopedia. Potrebbe già essere dimesso oggi ma dell’episodio sono stati comunque avvisati subito gli assistenti sociali. Non è chiaro dunque se il minore tornerà a casa: tutto dipende da cosa emergerà dalle indagini. Pare che il piccolo non avesse comunque sul corpo altri segni o ecchimosi che potessero far pensare a maltrattamenti ripetuti nel tempo. Il minore è stato subito sottoposto a tutti gli accertamenti del caso e, dopo le radiografie e la conferma di una frattura alla gamba, stabilizzato dai medici e ricoverato nel reparto appunto di ortopedia pediatrica. La sua prognosi è di trenta giorni. Quella che ora gli inquirenti dovranno stabilire è l’esatta dinamica di quanto accaduto e, soprattutto, se vi siano stati in passato campanelli d’allarme o eventuali segnalazioni legate ad episodi sospetti di maltrattamenti. L’attenzione sul fenomeno è alta, soprattutto a seguito dei terribili casi di violenza su minori registrati negli ultimi mesi.

È IL CASO, ad esempio, del piccolo Leonardo Russo, ucciso a botte dal compagno della giovane mamma a Novara. Leonardo aveva appena due anni e contro di lui è stata usata così tanta violenza che i medici hanno riscontrato la rottura del fegato come causa del decesso. Per entrambi, mamma e compagno, è stato disposto il fermo. E poi c’è il piccolo Gabriel: il bimbo di due anni torturato e ucciso dal suo papà a Milano. Il padre del bambino, 25 anni – ora in carcere – è tornato a casa quel giorno ma non riusciva a riposare perchè il piccolo si lamentava dal dolore: aveva i piedini fasciati dopo che il genitore glieli aveva bruciati. Lui, l’uomo che avrebbe dovuto proteggerlo, invece di consolarlo lo ha ucciso a mani nude.