LUCA BONACINI
Cronaca

Bottura e Gilmore, il libro: "A Casa Maria Luigia l’ospitalità è una danza"

’Slow Food Fast Cars’, la coppia si racconta: "Da New York a Stradello Bonaghino". Una dichiarazione d’amore verso l’Emilia e la sua tradizione gastronomica.

Bottura e Gilmore, il libro: "A Casa Maria Luigia l’ospitalità è una danza"

Bottura e Gilmore, il libro: "A Casa Maria Luigia l’ospitalità è una danza"

‘Slow Food Fast Cars’, il nuovo volume di Lara Gilmore e Massimo Bottura, per L’ippocampo Edizioni. Un viaggio che inizia in una piccola insegna di New York, dove avviene il fortuito incontro fra i due, per concludersi a Stradello Bonaghino, nella campagna modenese, dove oggi sorge il resort luxury Casa Maria Luigia. "Ci siamo conosciuti in un locale di New York – racconta Lara Gilmore – io lavoravo al banco e lui era lo chef. Ero lì da appena un giorno, ero inesperta e con il mio italiano stentato, gli ho preparato un cappuccino sbagliandolo completamente e lui è venuto a rifarlo, ricordo ancora quella crema straordinaria, è stato il primo approccio con Massimo Bottura, che dopo pochi giorni aveva già le chiavi in mano e aveva cambiato tutto nel locale, dal menu, al servizio di sala".

E dopo trent’anni che è a Modena, Lara ancora si emoziona a contatto con la nostra campagna, accudendo l’orto come un figlio, osservando i cervi e le lepri che scorrazzano, vincendo l’istinto di fermarsi a raccogliere un mazzo di girasoli. Una storia di amore e di passione per la cucina e il territorio, attraverso ricordi di infanzia, momenti felici e scelte difficili, che ci rivela aspetti poco noti del progetto di vita che ha animato la coppia, che ha due figli Charlie e Alexa. E dopo il successo dell’Osteria Francescana e delle attività ad essa correlate, il completamento del cerchio con Casa Maria Luigia, un resort molto speciale, che parla l’idioma geminiano della tradizione, ma senza erigere steccati a tutto ciò che è buono ed etico e arriva da altrove, sempre con uno sguardo lungo, come tutto ciò che porta la firma di Massimo Bottura. "L’ospitalità è una danza elegante, fatta di studio e dedizione e qui a Casa Maria Luigia, potrà esprimersi ancora meglio – conclude Lara".

Un volume che è la sintesi del percorso fatto dalla coppia in questi tre decenni e si svela grazie alla coinvolgente narrazione di Lara, Massimo e Jessica, pagina dopo pagina, in una vera e propria dichiarazione d’amore verso questo pezzo dell’Emilia, culla dello slow food e delle macchine veloci. "Da sempre penso che lasciamo la porta aperta all’inaspettato – racconta Massimo Bottura – la Francescana ormai era diventata troppo piccola per noi, ce lo diceva chi ruotava intorno a noi, che arrivava in città e poi scappava, senza rimanere quei due-tre giorni per conoscerla davvero. Fu Sergio Marchionne, che stimavo tantissimo e con cui allora potevo confrontarmi, a consigliarci di osare, di costruire qualcosa a livello dell’Osteria Francescana, ma nell’ambito dell’ospitalità e a quel punto, la casa ci ha trovato. L’abbiamo acquistata e ristrutturata piano piano, un pezzo alla volta, perché quello ci potevamo permettere di fare. E ora è un luogo dove tutto il gruppo della Francescana, si sente a casa".

L’erbazzone, il gnocco fritto, la frittata, la sbrisolona, lo zabaione, la Barozzi, con un occhio attento al non spreco, coinvolgendo il team, come solo Massimo e Lara sanno fare. 85 ricette a cura di Jessica Rosval, head chef co-autrice del volume, che ha raccontato l’ottima colazione emiliana, gli spuntini veloci e il menù Tòla Dòlza preparato con il forno a legna. Pagine che ci restituiscono un volto privato, denso, contemplativo, di due ‘giovani’ che si sono conosciuti a New York e continuano a credere in questo territorio.