REDAZIONE MODENA

Carburante, multe a sei distributori Applicavano prezzi troppo alti

Cresce la rabbia nel mondo dell’autotrasporto così come tra i cittadini per i prezzi del carburante sempre più inaffrontabili. Eppure, secondo quanto emerso dai controlli della polizia locale, c’è chi in città si sarebbe approfittato della delicata situzione per esporre prezzi più alti, fino al 41%, rispetto a quelli comunicati al ministero dello Sviluppo economico. Ad accorgersene sono stati appunto gli operatori della polizia locale nel corso di controlli a campione e nei confronti di sei titolari di altrettanti distributori in città e sono scattate sanzioni per un totale di oltre semila euro. In questi giorni era sufficiente avvicinarsi alle aree di servizio per udire lamentele e avvertire rassegnazione da parte di autotrasportatori e cittadini. Nonostante la ‘disperazione’ di tanti, però, nelle sei aree di servizio veniva applicato ai clienti un prezzo del carburante più alto di quello dichiarato al Mise, violando così la normativa sulla trasparenza. I gestori degli impianti di distribuzione di carburante, infatti, devono comunicare al Mise i prezzi praticati per tutte le tipologie di carburanti e per le forme di vendita ai fini della pubblicazione sul sito web dell’osservatorio prezzi del Mise.

La piattaforma digitale con i prezzi del carburante costituisce infatti uno strumento di trasparenza al consumatore. Venerdì scorso sono così scattati i controlli a campione degli agenti su 35 dei 71 distributori di carburante e dalle verifiche sui prezzi erogati, confrontati con quelli dichiarati dagli stessi distributori al Mise, sono emerse appunto le difformità sui costi. Nei sei distributori, infatti, il prezzo offerto realmente alla pompa risultava più alto di quello trasmesso al ministero. Ad esempio un distributore pubblicizzava e vendeva il metano a 3,358 euro, mentre la comunicazione al Mise risultava a 2,368 euro: quindi il 41% in meno. Un altro distributore commercializzava la benzina self service alla pompa a 2,149 euro, un euro in più della tariffa pubblicizzata al Mise (1,149 euro). Ciascuno dei distributori che presentavano questa irregolarità riceverà un verbale da 1.032 euro, per un totale perciò di 6.192 euro. In altri tre impianti è risultata oscurata con nastro adesivo nero la terza cifra decimale dei tabelloni dei prezzi collocati a margine della strada e visibili dagli automobilisti. In due circostanze la terza cifra ’nascosta’ era un 9 e in un’altra un 4. Nonostante la normativa permetta di esporre i costi metendo meno in evidenza dal punto di vista grafico la terza cifra decimale, con questo stratagemma l’oscuramento modificava la percezione del prezzo da pubblicizzare al consumatore che, di conoseguenza, non si rendeva conto dell’effettiva cifra che avrebbe poi pagato. Su questi tre distributori sono in corso ulteriori accertamenti. Anche a novembre, nell’ambito di ulteriori controlli erano emerse irregolarità in 12 distributori su 27 controllati. Sull’esito dei controlli interviene però Marco Poggi di Confesercenti: "Parliamo di 6 distributori, una minoramza rispetto agli oltre 67 impianti che ci sono in città – afferma – ma vorrei sottolineare che la comunicazione deve essere effettuata con cadenza almeno settimanale, anche in assenza di variazioni di prezzo in aumento, entro l’ottavo giorno dall’ultima comunicazione inviata. Ad ogni variazione di prezzo rispetto all’ ultimo aumento trasmesso, la comunicazione deve essere contestuale all’applicazione. Ora – conclude – le compagnie cambiano i prezzi da remoto anche più volte in un giorno, da qui la difficoltà e l’ errore che può accadere". Franco Giberti, presidente Faib: "Il portale è chiuso dal 14 marzo per manutenzione e riordino e ha riaperto oggi – ieri, ndr –, in quest’arco temporale era quindi impossibile caricare i prezzi dei listini".