REDAZIONE MODENA

Carpi, una ‘taglia’ per chi individua il writer che deturpa muri e vetrine

Il fotografo Luciano Pergreffi offre 500 euro a chi riesce a dare un nome al graffitaro che non risparmia la parte storica della città. Forse avvistato l’autore delle scritte, un giovane

Una delle scritte comparse negli ultimi giorni in centro a Carpi

Carpi, 3 marzo 2015 -

«Offro 500 euro a chiunque sia in grado di dirmi chi è stato ad imbrattare i muri di Carpi con questi stupidi graffiti». Questo il singolare messaggio lanciato lunedì da Luciano Pergreffi, noto fotografo carpigiano, sulla pagina facebook “Sei di Carpi se…”. Annessa la foto del portone di casa sua, sulla quale campeggia lo strano graffito. Il messaggio ha scatenato gli utenti del social network che si sono sbizzarriti a interpretare il geroglifico. «Cancellali sempre subito... sono segnali per i malviventi e ladri», commenta una ragazza, «se vai dai carabinieri o polizia lo sanno. Anni fa girava un foglietto con tutti i significati», prosegue un’altra persona. Il bizzarro disegno compare ogni giorno su un muro diverso: oltre a viale Guido Fassi, si ritrova ripetuto per ben tre volte lungo la via della Catena, e poi sui muri della biblioteca Loria in piazzale Re Astolfo e lungo via Bellentanina. A fine febbraio era comparso anche sulle vetrine del negozio Silmar, di cui Luciano Pergreffi è titolare con il fratello Gianluca. Altre segnalazioni aggiornano i luoghi di avvistamento: «gli stessi disegni ci sono anche sul cancello davanti del liceo»; «ci sono dappertutto, si vede che qualche banda di ragazzini si è divertita ad imbrattare Carpi. C’erano anche sulla pensilina Atcm in piazzale Ramazzini ma sono stati prontamente tolti dal comune», precisano alcuni utenti. «Si tratta della stessa mano - commenta Pergreffi -, e lo stile è sempre il medesimo. Il messaggio che ho lanciato, la “taglia” sul writer nasce come provocazione. Tuttavia ammetto che se davvero qualcuno dovesse farmi sapere chi è questo individuo che si diverte a sporcare i muri della nostra città, sarei anche disposto a spendere quella cifra. E a “vendere” la notizia agli altri soggetti danneggiati. Poi mi farei risarcire dall’autore». L’anomino writer ama lasciare la sua “firma” su ogni superficie: porte di legno, muri, saracinesche di garage, cartelli informativi. Prende di mira stabili privati ma anche pubblici, come dimostra il suo “logo” lasciato sulle mura della biblioteca. «Non intendiamo mancare di rispetto alla street art - specifica Pergreffi - , questi scarabocchi sono paragonabili alle scritte demenziali sui preti o ai messaggi di adolescenti innamorati, con un unico comun denominatore: l’assenza di rispetto verso le cose e le persone che devono accollarsi i costi per ripulire porte e muri». «Forse di tratta di un giovane, abbastanza alto, in quanto i graffiti sono anche a due metri di altezza - specifica -. In ogni caso è inacettabile che ci sia qualcuno che provi gusto nel rovinare la nostra città, e che resti impunito». Con la sua pubblica denuncia, Pergreffi intende farsi «portavoce della rabbia di tutti i proprietari, che si sono trovati i muri o le porte depurtate». E tra questi annovera anche il Comune: «sono stati imbrattati mura storiche e monumenti. L’intera comunità dovrebbe coalizzarsi nella ricerca di questa persona. Una volta individuato, il writer dovrebbe risarcire tutti i danni arrecati, e andrebbero ben oltre i 500 euro che ho offerto come “taglia” sul suo conto!» Ancora dalla pagina facebook Pergreffi si rivolge ai suoi concittadini: «se sappiamo chi è diciamolo! Facciamo sapere a tutti chi ama deturpare Carpi e mettiamolo alla gogna». Forse risolutivo è il post lasciato oggi da Giliola Pivetti: «un mio conoscente ha individuato lo psicopatico writer, lo ha seguito, sa dove tiene tutte le lattine, ha segnalato questa cosa alla polizia municipale e la risposta è stata “se non lo cogliamo sul fatto non possiamo farci niente”. A me pare che, con questi dati, non sarebbe stato difficile coglierlo sul fatto, ma tant’è.... Ps: poi stabiliremo come spartirci i 500 euro tra me e il mio amico...».

Maria Sivlia Cabri