REDAZIONE MODENA

"Casa della comunità, un ponte col territorio"

Mirandola, ieri la visita istituzionale con il governatore Stefano Bonaccini. La struttura aprirà giugno: oltre 1400 mq dedicati a sanità e assistenza.

"Casa della comunità, un ponte col territorio"

Si dovrà aspettare giugno prima della sua attivazione, ma intanto a Mirandola la Casa della Comunità è pronta. Manca ancora la strumentazione e si attende che entrino i professionisti che ne dovranno assicurare la funzionalità, ma almeno per quanto riguarda le opere murarie, gli impianti e parte dell’arredo danno l’idea di ciò che sarà questa nuova struttura sanitaria. "Questa nuova struttura – ha affermato ieri il presidente della Regione Stefano Bonaccini, intervenuto per quella che è stata una presentazione riservata al personale, agli amministratori locali e alla stampa – rappresenta uno straordinario valore aggiunto per il territorio. Per due motivi fondamentali: il primo è l’ulteriore rafforzamento della medicina territoriale sulla quale in Emilia-Romagna, purtroppo in controtendenza rispetto al governo, continuiamo a investire con convinzione. Il secondo è il metodo innovativo della sua realizzazione che nasce dal coinvolgimento del territorio, a partire dal mondo del volontariato e della scuola, e dall’analisi dei suoi bisogni specifici". Ora si dovranno attendere le varie autorizzazioni ma il più è fatto. La Casa della Comunità di Mirandola, oltre 1.400 mq di ambulatori specialistici e di medicina generale, servizi per la cronicità, telemedicina e tanto altro per assicurare l’assistenza primaria e specialistica, un investimento da 4 milioni e 360mila euro di fondi aziendali, regionali e statali, comprendente anche la quota di realizzazione del Punto prelievi recentemente attivato. È collocata nel complesso dell’Ospedale Santa Maria Bianca, precisamente nell’Ala nord del Corpo 02 appositamente riqualificata. Al primo piano trovano spazio gli ambulatori specialistici di Diabetologia, Ortopedia, Infettivologia, Oculistica e Ortottica, insieme all’Infermiera di Comunità, che si propongono di garantire assistenza a circa 120 utenti giorno. È soprattutto qui, nei locali del primo piano, che trova espressione concreta l’integrazione ospedale-territorio, grazie anche alla dotazione di diagnostica di base che consentirà di dare una prima risposta al quesito di salute dei cittadini, sfruttando la telemedicina. Il secondo piano è dedicato agli spogliatoi del personale, sia ospedaliero che della Casa della Comunità. "L’aspetto più rilevante della Casa della Comunità di Mirandola - spiega la direttrice generale Ausl Anna Maria Petrini - è l’interconnessione che questi spazi avranno con servizi e professionisti di ospedale e territorio, in funzione di una presa in cura globale e univoca. È stato compiuto un grande lavoro di analisi e contestualizzazione di domanda e offerta, proprio per venire incontro alle reali necessità di salute dei cittadini".

Alberto Greco