"Città 30: spesi 49mila euro, ma tutto fermo"

Vignola, Pasini attacca il progetto dell’amministrazione. L’assessore Pesci replica: "Nessuno spreco, andiamo avanti per la sicurezza"

"Città 30: spesi 49mila euro, ma tutto fermo"

"Città 30: spesi 49mila euro, ma tutto fermo"

È scontro aperto tra opposizioni e maggioranza sul progetto di Vignola Città 30. A nome di tutti i gruppi di minoranza interviene il consigliere di Vignola per Tutti Angelo Pasini, che rileva: "Sono già stati spesi 49.000 euro e i segnali sulle Zone 30 sono ancora coperti con sacchi neri; chiediamo trasparenza! Dopo la fase sperimentale per Brodano e intorno a via Resistenza, il 24 febbraio scorso si è tenuto il convegno conclusivo con l’Amministrazione che ha dichiarato, visti i positivi riscontri, l’istituzione definitiva delle 2 zone suddette, e la volontà di procedere in altre strade e quartieri. Quindi tutto ok? Non proprio. Il 22 febbraio 2024, due giorni prima del convegno conclusivo, il Servizio Viabilità aveva affidato ad Aiforia Gmbh, società con sede in Germania, un secondo incarico da 14.015 euro, per la verifica dell’idoneità e la sperimentazione delle "Zone 30". Uffici e sindaco non si parlano? Peraltro, si tratta delle stesse "Zone 30" della proposta progettuale datata agosto 2023 e predisposta dalla stessa Aiforia Gmbh (progetto da 9.942 euro costituito da 20 pagine formato A4 con foto e didascalie dove piantare i segnali "30", peraltro già installati al costo di 17.000 euro), che l’Amministrazione ha dichiarato istituite definitivamente. Invece, per l’Ufficio Viabilità sono prima da da sperimentare. Black out totale! Perciò abbiamo presentato una mozione e segnalato al segretario generale del Comune le troppe incongruenze che denotano una manipolazione in atti e uno spreco di denaro pubblico inaccettabili". Replica l’assessore alla viabilità, Niccolò Pesci, sottolineando: "La sperimentazione su Vignola Città 30, per i dati che abbiamo raccolto è andata bene. Adesso sarebbe partita l’implementazione del progetto, per passare dalla fase di sperimentazione a quella effettiva. Nel frattempo, però, è uscita la circolare del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti proprio sulle Zone 30, che, come pubblica amministrazione, dobbiamo tenere presente. I nostri uffici stanno quindi esaminando la circolare, per verificare se i criteri che fissa sono ancora compatibili con il progetto che avevamo originariamente in mente. Nostra intenzione, dunque, è quella di proseguire nella direzione di una mobilità più sostenibile e soprattutto di una maggiore tutela e sicurezza degli utenti deboli della strada. Non c’è quindi nessuna mancanza di trasparenza, né tanto meno spreco di denaro pubblico".

Marco Pederzoli