Concas, condanna confermata "Omicida seriale: uccise per soldi"

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Dai giudici della corte d’appello era stato definito un uomo cinico e crudele: aveva ammazzato una ragazza di soli 23 anni con brutalità, sottoponendo il cadavere ad uno scempio al fine di simularne il suicidio. Ora la Suprema Corte conferma con le medesime motivazioni la condanna a vent’anni di carcere – con rito abbreviato – per il 52enne sardo Pasquale Concas, accusato dell’omicidio della prostituta ungherese di 24 anni Arietta Mata, trovata morta nel gennaio 2018 lungo il tratto ferroviario di Gaggio. I giudici confermano in sostanza l’estrema gravità del fatto e la personalità di Concas desumibile dal precedente delitto, ovvero l’assassinio, nel ’94 ad Olbia dell’anziana Loredana Gottardi, colpita alla testa e sgozzata. Inoltre la ‘brutalità’ dell’uomo sarebbe emersa anche dalle indagini relative all’omicidio dell’avvocato Elena Morandi, trovata cadavere nella sua abitazione a seguito di un incendio in città a fine settembre 2017. Per quel delitto, il terzo che lo vede imputato, Concas sarà giudicato con rito abbreviato a fine ottobre. La Suprema Corte ha quindi rigettato il ricorso proposto da quello che a tutti gli effetti viene ritenuto un omidica seriale, confermando la pena nei suoi confronti. I giudici di Cassazione, nel motivare la decisione fanno presente come la ricostruzione del fatto sia basata su plurime evidenze indiziarie, ritenute dotate di gravità e convergenza. Concas avrebbe strozzato la vittima nella sua auto per poi trasportare il cadavere sui binari, dove il passaggio di più treni ne straziava la salma. Il movente era individuato dal primo giudice nell’intenzione di sottrarre alla vittima il denaro provento dell’attività di meretricio, e ciò per il cronico bisogno di denaro che caratterizzava Concas, affetto da ludopatia.

v.r.