GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Corsa a sindaco, stop a Costantini: "Il Pd non è un trampolino personale"

I segretari: "No alle auto-candidature". Intanto pressing dei circoli: "Evitare le firme". Soluzione entro l’Epifania

Corsa a sindaco, stop a Costantini: "Il Pd non è un trampolino personale"

Non ha avuto neanche il tempo di brindare all’anno nuovo: la candidatura del sindaco di Spilamberto Umberto Costantini a primo cittadino di Modena è stata impallinata in volo dalla segreteria del Partito democratico: "Non siamo il trampolino per i propri destini personali".

Costantini aveva misurato in un sondaggio l’eventuale gradimento sulla sua persona. I risultati per lui sono soddisfacenti, si piazza quarto dietro Maletti, Baruffi e Guerzoni. Ne aveva parlato con qualcuno nel partito, dopodiché sabato il sondaggio è cominciato a circolare nelle redazioni dei giornali. A quel punto il sindaco di Spilamberto ha dovuto rompere gli indugi spiegando il significato della candidatura.

La risposta della segreteria cittadina e del segretario provinciale Federica Venturelli e Roberto Solomita tuttavia non lascia scampo: "Il Partito Democratico – scrivono – non è un trampolino per i propri destini personali, ma una comunità politica dove si viene collettivamente chiamati a ricoprire responsabilità e non ci si autocandida. Ricordiamo infatti che il Partito democratico della città di Modena ha già espresso una rosa di possibili candidati alla guida della città dopo un percorso che nei prossimi giorni vedrà l’assemblea conclusiva chiamata a decidere".

È tempo "di responsabilità e spirito di squadra, non della promozione di se stessi – proseguono i segretari – e questo, un partito maturo e dalla lunga e solida tradizione amministrativa deve comprenderlo. Se dunque possiamo capire la soddisfazione dei giovani amministratori per il buon lavoro svolto, ricordiamo a tutti che il Pd viene prima dei singoli, e vince se sa essere unito, pensare all’interesse collettivo, al ‘noi’ prima che a ‘io’".

C’è però una cosa che nel sondaggio di Costantini è piaciuta al Partito democratico: "Registriamo positivamente il grande gradimento in favore del centrosinistra espresso da ben il 65% degli interpellati (campione composto comunque da elettori orientati verso il centrosinistra ndr), segno che la città di Modena, pur nelle difficoltà che tutto il Paese sta vivendo, ha saputo essere ben amministrata, e che il sindaco Muzzarelli e la sua giunta hanno saputo tenere la barra dritta anche in un mare agitato: e di questo i modenesi, che ci vedono bene, si sono accorti".

Intanto sulle candidature il tempo stringe. L’altra sera nell’incontro con la segreteria i circoli hanno manifestato quanto ritengano importante evitare di arrivare alla conta finale, alle firme, per evitare spaccature nel partito. L’orientamento adesso è provare a chiudere i giochi entro l’Epifania o comunque non troppo oltre (prima dell’assemblea del 15): trovare una candidatura che metta tutti d’accordo oppure, in subordine, individuare al massimo due nomi da proporre agli alleati per le primarie. La soluzione verrebbe ufficialmente presentata all’assemblea e votata praticamente all’unanimità. Sarebbe poi la coalizione nel caso a dire di no al doppio candidato Pd o a suggerire una eventuale ulteriore scrematura.

Da scongiurare invece secondo i circoli la battaglia delle firme – chi o coloro che raggiungono il 35% delle sottoscrizioni vince – che in molti invece ventilano: viene ritenuta esiziale perché significherebbe frantumare il partito lasciando strascichi profondi, indebolendolo alla vigilia delle amministrative. Una preoccupazione che sembra aver fatto breccia nei vertici. La scelta dovrebbe avvenire dunque attraverso una sintesi autoguidata da loro e dai rispettivi sponsor fra Andrea Bortolamasi, Diego Lenzini, Giulio Guerzoni (anche Francesca Maletti? Leggi articolo di fianco). Se almeno uno di loro non fa un passo indietro entro il 6 gennaio – giorno più giorno meno – tocca a Davide Baruffi.