
L’intervento della polizia nella casa dove la vittima Milena Calanchi viveva col figlio
Modena, 10 giugno 2025 – A giugno dello scorso anno, dinanzi alla Corte d’Assise era arrivata la condanna a 21 anni di carcere – con l’accusa di omicidio volontario – per il 50enne Carlo Evangelisti. L’uomo, secondo l’accusa, aveva ucciso l’anziana madre Milena Calanchi, 71 anni, nella notte tra il 15 e il 16 novembre del 2021 nell’abitazione dove convivevano, in via Manzini, dopo una discussione.
Erano stati vigili del fuoco e agenti della squadra mobile della questura, la mattina a trovare il corpo della vittima ‘seppellino’ dagli indumenti, in camera da letto. Il pm Lucia De Santis aveva chiesto l’ergastolo per l’imputato, sottolineando come il delitto fosse avvenuto in un contesto di maltrattamenti tra le mura domestiche.
Ieri la Corte di Assise di Appello di Bologna, con il presidente Pierluigi Stigliano ha confermato la condanna a 21 anni per l’imputato. La sostituta pg Gabriella Tavano aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado.
La difesa, con l’avvocato Luca Sebastiani, subentrato all’avvocato Roberto Ghini che aveva assistito Evangelisti in primo grado e aveva redatto l’atto di Appello, ha insistito preliminarmente per una richiesta di rinnovazione di istruttoria dibattimentale, per nominare un consulente tecnico d’ufficio medico legale e acquisire documentazione: questo, sulla base delle numerose differenze nelle conclusioni dei consulenti di accusa e difesa in primo grado.
Sebastiani ha poi concluso chiedendo la riqualificazione in omicidio colposo o preterintenzionale con esclusione dell’aggravante del maltrattamento in famiglia e la concessione delle attenuanti generiche in misura prevalente. Secondo la difesa, infatti, non si trattò di omicidio volontario non essendo la volontà dell’imputato quella di uccidere l’anziana madre.
Le diverse consulenze non avevano portato ad una chiara ricostruzione di quella notte: quel che è certo è che nella villetta le forze dell’ordine erano intervenute numerose volte in quei mesi a seguito di continui litigi, anche violenti tra madre e figlio. Evangelisti dichiarò in aula che non ricordava cosa fosse accaduto quella notte. Dopo essere caduto sulla mamma nel corso di un litigio – aveva spiegato – si era poi addormentato a causa dell’alcol ingerito.
"Attendiamo di leggere le motivazioni ma certamente ricorreremo in Cassazione" commenta l’avvocato dell’imputato Luca Sebastiani. Evangelisti sta seguendo un percorso riabilitativo anche in carcere essendo dipendente dall’alcol.