GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Cpc group, scontro sindacale: "Elezioni farsa, democrazia violata": "Troppe pressioni sui lavoratori"

Il senatore Barcaiuolo denuncia che la lista Ugl è stata esclusa "per decisione arbitraria della commissione". La Fiom Cgil: "Parole irrispettose. Chi ritiene che ci siano irregolarità può rivolgersi agli organismi preposti".

Il senatore Barcaiuolo denuncia che la lista Ugl è stata esclusa "per decisione arbitraria della commissione". La Fiom Cgil: "Parole irrispettose. Chi ritiene che ci siano irregolarità può rivolgersi agli organismi preposti".

Il senatore Barcaiuolo denuncia che la lista Ugl è stata esclusa "per decisione arbitraria della commissione". La Fiom Cgil: "Parole irrispettose. Chi ritiene che ci siano irregolarità può rivolgersi agli organismi preposti".

"Democrazia sindacale a senso unico". "No, regole rispettate". Scontro sulle elezione nella Cpc group a Modena. "È a dir poco sconcertante – attacca il senatore Michele Barcaiuolo – che un’elezione sindacale che avrebbe dovuto garantire la rappresentanza di tutti i lavoratori si è trasformata in una farsa. La lista di UGL Metalmeccanici, regolarmente presentata entro i termini e con tutta la documentazione richiesta, è stata esclusa dalle elezioni RSU con una decisione arbitraria della commissione elettorale". Non solo: "In aperta violazione delle regole, il rappresentante Uglm non è stato neppure convocato alla riunione decisiva. Un fatto gravissimo, su cui presenteremo un’interrogazione parlamentare. Episodi del genere non devono più verificarsi".

L’idea di democrazia, prosegue il senatore, "che traspare dalle decisioni di Fiom-Cgil – prosegue Barcaiuolo – è del tutto particolare: chi non si allinea, di fatto, viene escluso. L’estromissione della lista Ugl Metalmeccanici è un atto gravissimo, che mina le fondamenta della democrazia sindacale e dimostra ancora una volta la prepotenza con cui la sinistra gestisce il mondo del lavoro. La Cgil e il suo sistema di potere hanno costruito negli anni una macchina blindata, che non tollera alternative né pluralismo". La verità, conclude Barcaiuolo "è che in Emilia-Romagna la democrazia sindacale funziona in modo strano: o ci si piega al sindacato unitario o si viene cancellati. È il solito schema imposto dalla sinistra, lo stesso che penalizza chiunque osi sfidare il loro monopolio. Parlano di tutele e partecipazione, ma nei fatti impongono la loro ideologia anche nei luoghi di lavoro".

A stretto giro la replica della Cgil che attraverso la segretaria Stefania Ferrari puntualizza come "tutti i soggetti in campo si stanno attenendo in modo scrupoloso, preciso e puntuale alle regole determinate dagli accordi interconfederali in materia. Esistono regole per esercitare la democrazia, se così non fosse ognuno potrebbe inventarne sempre di nuove a proprio comodo, uso e consumo, e questo sì non sarebbe democratico". Sulla base di queste regole "chi ritiene che vi siano elementi dubbi o da chiarire ha facoltà di rivolgersi agli enti e strutture apposite. Dispiace che un momento democratico importante come l’elezione di una propria rappresentanza sindacale, che permette ai lavoratori attraverso il confronto con l’impresa di migliorare la propria vita lavorativa, di essere informati dei propri diritti, di rivendicare le soluzioni ai propri bisogni, venga apostrofato come ’farsa’, dispiace, lo trovo davvero irrispettoso nei confronti dei lavoratori tutti. Dispiace che le lavoratrici ed i lavoratori di CPC abbiano la percezione, e ci segnalino un po’ intimoriti, di essere ormai da giorni sottoposti a pressioni non consuete. Senatore Barcaiuolo, La correggo mi scusi, la Fiom Cgil non ’interpreta’ la democrazia, la Fiom Cgil la applica".

r.m.