REDAZIONE MODENA

Cpl, dopo l’esclusione dalla 'white list' arriva la cassa integrazione per 120 addetti

Prefetto e presidente dell'Autorità Anticorruzione valutano "l'applicazione delle misure straordinarie di gestione". Cirelli: "Senza contratti pubblici siamo fuori dal mercato"

La Cpl Concordia è stata esclusa dalla white list: la comunicazione è arrivata questa mattina

Modena, 8 maggio 2015 - "Primi effetti sui lavoratori" della crisi della Cpl Concordia, la coop modenese da 1.800 addetti e 800 soci sotto inchiesta per tangenti e appalti truccati a Ischia. Dopo l'esclusione dalla white list decisa dalla prefettura (si sta valutando l'applicazione del 'decreto Cantone' con i commissari a vigilare nei singoli cantieri) e le prime sospensioni/risoluzioni contrattuali da parte delle stazioni appaltanti pubbliche, come nel caso della Regione sull'appalto del Ced, la Cgil di Modena segnala oggi a caduta le prime ripercussioni sull'occupazione.

Proprio ieri, infatti, la cooperativa ha aperto una procedura di cassa integrazione ordinaria per 120 addetti a seguito della sospensione di diversi appalti pubblici, non solo dunque quello del Ced. Nelle prossime ore i sindacati si incontreranno con il nuovo Consiglio di amministrazione e con la dirigenza di Legacoop Modena per verificare, precisa la Camera del lavoro territoriale in una nota, "quale sia l'ammortizzatore sociale che garantisca maggiormente continuità occupazionale e reddito dei lavoratori".

La Cgil chiede di utilizzare "celermente" tutti gli strumenti legislativi a disposizione, come appunto "l'articolo 32 del decreto legge 90 sull'applicazione delle norme anticorruzione", per garantire la continuita' degli appalti in essere dell'impresa "e di conseguenza la continuita' occupazionale". Il sindacato lancia quindi un appello: "Occorre che tutte le parti, sociali e istituzionali, si adoperino per valutare tutte le possibili soluzioni, nel rigoroso rispetto di tutte le procedure di trasparenza e legalità".

MISURE STRAORDINARIE. Inoltre il Prefetto di Modena Michele di Bari e il presidente dell'Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone stanno valutando per la vicenda della Cpl Concordia «l'applicazione delle misure straordinarie di gestione, sostegno e monitoraggio alle imprese previste dall'art. 32 della legge 114/14, verificando, con la massima tempestività, la sussistenza dei presupposti previsti dalla medesima disposizione di legge».

Questa valutazione, si legge nella nota, «allo scopo di assicurare, ove sussistano le circostanze, '...il completamento dell'esecuzione del contratto, ovvero la sua prosecuzione, al fine di garantire la continuità di servizi e funzioni indifferibili per la tutela dei diritti fondamentali, nonché la salvaguardia dei livelli occupazionali o dell'integrità dei bilanci...'». Per questo è stato fissato un incontro, giovedì 14, tra il presidente dell'Anac ed il Prefetto di Modena per esaminare complessivamente la situazione ai fini dell'adozione delle misure. Il 24 aprile scorso, il Prefetto di Modena, ha emesso un provvedimento di rigetto della richiesta di rinnovo di iscrizione alla 'white list' della Prefettura con valore di interdittiva antimafia.

"SENZA CONTRATTI PUBBLICI, FUORI DAL MERCATO". I contratti del portafoglio Cpl «nella maggioranza dei casi, sono pubblici e pluriennali. La revoca di questo tipo di contratti determina di fatto un'esclusione dal mercato. Potrebbe non trattarsi solamente di un pit-stop di qualche mese». A dirlo è Elio Cirelli, nuovo consigliere delegato della Cpl Concordia. «Venendo a mancare questo tipo di clienti le conseguenze sarebbero pesantissime per l'azienda in termini di mercato, di alta tecnologia, di patrimonio creato in oltre 100 anni di storia».

Cirelli ha parlato al termine dell'incontro con i sindacati, dopo che, a causa delle prime sospensioni/risoluzioni contrattuali di committenti pubblici per l'esclusione dalla white list da parte della Prefettura di Modena, l'azienda ha aperto le procedure per la cassa integrazione per i lavoratori coinvolti dai contratti revocati.

L'altro aspetto fondamentale, spiega in una nota la coop, è il fattore tempo. «Se a Cpl non verrà permesso in tempi brevi di continuare l'attività nelle gare d'appalto e nei cantieri, saranno a rischio diverse centinaia di posti di lavoro». Il Cda della cooperativa afferma di stare esercitando ogni azione possibile volta ad adottare le necessarie misure di sostegno per la salvaguardia dell'occupazione, e l'azienda chiede l'impegno congiunto e il sostegno di tutte le parti sociali, in particolare delle istituzioni, «perché non consentano che vada disperso un patrimonio di centinaia di posti di lavoro, con gravi ripercussioni sul tessuto sociale e produttivo della Provincia di Modena, già duramente colpito dal terremoto del 2012, e di tanti altri territori in cui l'azienda opera».