VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Delitto di Alice, le perizie: "Spostamenti di Gaaloul: nel telefono nessuna traccia"

In tribunale il consulente ha ricostruito l’analisi del cellulare dell’imputato. Per il legale Ghini "non sono emerse nuove prove". Zaccaria: "Le ha cancellate?"

Alice Neri

Alice Neri

Modena, 23 gennaio 2025 – È stato il giorno dei periti, ieri, davanti alla corte d’Assise di Modena nell’ambito del processo contro Mohamed Gaaloul per il terribile omicidio della giovane mamma di Ravarino Alice Neri. Un delitto, lo ricordiamo, avvenuto nelle campagne di Concordia tra il 17 e il 18 novembre del 2022. A parlare ieri in aula sono stati due consulenti ‘chiave’: il primo per quanto riguarda il cellulare dell’imputato e quindi il ‘contenuto’ e il secondo relativamente alle ‘sagome’ immortalate dalle telecamere nell’auto della vittima quella notte. Il quesito era quello di capire ovviamente se al volante del mezzo – nei diversi spostamenti – vi fosse un uomo o una donna (La vittima, dunque). Per quanto riguarda il telefonino dell’imputato – che ha restituito ben pochi elementi utili – la volontà era quella di estrapolare ‘i percorsi’ per verificare eventuali spostamenti di Gaaloul quella notte. Ma in merito nulla è stato possibile recuperare.

"Ricordiamo che la password era agli atti ma nessuno l’aveva collegata al cellulare; lo abbiamo fatto noi – afferma l’avvocato dell’imputato, Roberto Ghini –. Purtroppo l’accesso non ha consentito di acquisire informazioni superiori a quelle che già erano state acquisite con l’accesso all’account. Quindi Google Takeout non ha dato risultati utili. Ancora meno utile, a mio avviso, la perizia depositata oggi. Da un certo punto di vista può essere utile per noi: perché pare ipotizzare che la persona che guida l’auto nel primo passaggio è la stessa che la guida anche nel secondo e terzo ‘spostamento’. Se dessi massima fede al perito, lo stesso afferma che la persona alla guida all’inizio non conosce le strade poiché tentenna".

Il perito ha ipotizzato che il passeggero si trovasse ‘accovacciato’ accanto al conducente. "Purtroppo – prosegue Ghini – sono mere supposizioni: la qualità dei video non è così elevata e non consente di comprendere chi è alla guida. Noi non possiamo che ipotizzare che alla guida ci sia il proprietario dell’auto che, ricordiamolo, in questi frangenti manda anche messaggi whatsapp, almeno uno. Da questo punto di vista è ipotizzabile che fosse lei alla guida, la signora Alice Neri come ha sempre sostenuto il mio assistito".

Nel pomeriggio sono stati sentiti anche alcuni colleghi del cosiddetto ’terzo uomo’, il collega della vittima. "L’udienza di oggi (ieri, ndr) ha dimostrato elementi di rilevo, ancora una volta significativi per la nostra difesa – sottolinea poi il legale della famiglia della vittima, avvocato Cosimo Zaccaria –. L’esame approfondito del perito informatico ha evidenziato l’assenza nel telefono dell’imputato delle tracce dei suoi spostamenti. lo stesso perito non ha escluso che dette tracce possano essere state cancellate. Ciò significa che quanto affermato dal signor Gaaloul – circa gli spostamenti nella notte dell’omicidio – non è confermato da nulla.

Parimenti, la perizia sulle immagini della vettura di Alice ha contribuito a fornire ulteriori smentite a quanto dichiarato dall’imputato. Infine, si è completamente dissolta l’ipotesi del cosiddetto ’terzo uomo’".