"Seguiamo con attenzione quanto sta studiando il sindaco Mezzetti. Se le soluzioni che Modena adotterà si riveleranno efficaci e adattabili al nostro territorio, nessun problema ad adottarle anche qui". Qui è Sassuolo, ormai da un anno e mezzo in lotta con il porta a porta – se ne discute anche lunedi in consiglio - e chi parla è l’assessore all’ambiente Chiara Tonelli, cui il sindaco Matteo Mesini, assegnandole anche le deleghe a parchi urbani, transizione energetica, benessere e tutela degli animali ha chiesto di monitorare la situazione relativa al ‘ciclo dei rifiuti’, tema oggetto di un’ulteriore delega. Altro impegnerà il neoassessore, dalla manutenzione delle aree verdi e al rapporto dei comitati che le gestiscono, fino all’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare in capo al Comune, ma oggi il tema è il porta a porta, e non solo perché l’opposizione promette battaglia. "L’opposizione – risponde l’assessore – fa, giustamente, l’opposizione, ma noi come amministrazione siamo chiamati non solo a studiare migliorie, ma anche a valutarne la compatibilità a livello di costi. Ove non compatibili con i contratti in essere con il gestore, le modifiche comporterebbero costi ulteriori che non è nostra intenzione ribaltare sui cittadini". Come se ne esce? Lavorando e studiando, per attenuarle o risolverle, "criticità evidenti, di fronte alle quali andare a cercare i colpevoli non giova a nessuno. Meglio collaborare, provare a fare massa critica tra Amministrazione, gestore e cittadini e cercare di capire come e dove si può intervenire".
Il tavolo permanente che il Comune ha voluto – e che si riunisce ogni 15 giorni – non è, dice Tonelli rispondendo agli scettici, un ‘tavolo zoppo’, ma "uno strumento di confronto che credo possa dare i risultati attesi: abbiamo fatto presenti le criticità al gestore, ne abbiamo ottenuto la disponibilità a migliore il servizio e ad introdurne altri, il dialogo è avviato e credo possa dare risultati importanti. Anche perché il decoro urbano, e un modello di raccolta rifiuti che funzioni, è un interesse comune a noi, come al gestore e come alla cittadinanza". Cittadinanza che, argomenta Tonelli, andrà coinvolta "in modo più puntuale: probabilmente le tante novità imposte dal nuovo modello non sono state recepite in toto. Da parte nostra si tratterà di riavviare un dialogo che coinvolga quanti più cittadini possibili. E non penso – aggiunge Tonelli - solo a incontri di quartiere, ma ad iniziative più mirate, soprattutto nelle aree più densamente abitate. Il sistema, infatti, funziona solo se accompagnato e condiviso, ma senza la collaborazione di tutti le problematiche restano".
Stefano Fogliani