VINCENZO MALARA
Cronaca

Droga, ecco la mappa dei luoghi dello spaccio

Al parco XXI Aprile spaccio continuo giorno e notte

Scambio di droga a scuola

Modena, 30 gennaio 2016 - Tutto come prima? O non è mai davvero cambiato niente? Al Parco XXII Aprile il mercato della droga è nuovamente fiorente, con merce di ogni tipo a qualunque prezzo: basta sapere trattare e dimostrare che vuoi comprare a qualunque costo. Emblematico, in questo senso, il blitz anti-spaccio della Municipale mercoledì scorso. Qualche ora e il business è tornato a dettare legge. Il via vai dei clienti è costante ad ogni ora del giorno, un giro d’affari radicato e fuori controllo, tanto che gli stessi agenti hanno scoperto dosi ‘beffa’ con bicarbonato al posto di cocaina, destinate ai tossicodipendenti più disperati .

E i residenti? Per loro le disavventure sono sempre dietro l’angolo. «Abito in viale Gramsci - racconta un 40enne che preferisce restare anonimo - e martedì sera intorno alle 19 sono andato a riempire alcune bottiglie alla sorgente urbana di Hera al parco. Poco prima di fermare l’auto mi ha tagliato la strada un ragazzo in bicicletta: nemmeno il tempo di frenare e mi sono ritrovato circondato da quattro giovani di colore che hanno iniziato a battermi contro i finestrini, chiedendomi se volevo qualcosa. Ho ingranato la retromarcia e sono scappato via. Ormai non siamo nemmeno più liberi di andare a fare un passeggiata e meno male che la situazione, stando a quanto sostiene il Comune, sarebbe migliorata». Lo scenario è in effetti desolante: a cambiare sono soltanto i volti dei pusher. Una volta c’erano tunisini e marocchini, attualmente a farla da padrone è un gruppo di nigeriani, almeno sei, che con dedizione impeccabile presidiano l’area sud del parco su via Attiraglio. Il loro approccio è scanzonato, con un sorriso a trentadue denti e i modi di un vecchio amico che ti conosce da una vita. Nessun fastidio, sia chiaro, per loro ogni passante o automobilista che sopraggiunge è un aspirante cliente.

E l’impressione, per noi che ci siamo avventurati di sera al parco XXI Aprile, è quella di un esercito schierato secondo una strategia precisa: due africani all’altezza della rotatoria di via Canaletto, un altro all’imbocco di viale Gramsci, una presenza fissa all’Unicredit e infine i ‘titolari’ addetti alla vendita ai margini del parco. Immancabili poi le vedette in bicicletta che battono le vie limitrofe per scambi veloci e discreti. Il XXII Aprile è così una sorta di ‘piccola Amsterdam’ con le sue regole e i suoi confini.

Sono le 21 quando in auto svoltiamo in via Attiraglio: trenta secondi e siamo fermi davanti alla sorgente Hera; una sosta silenziosa che viene subito interrotta da due stranieri appoggiati ai finestrini. Tiriamo giù il vetro. «Vuoi qualcosa, capo?». «Devo comprare marijuana per una festa, quanto costa?», la nostra risposta. «Dieci, venti, trenta euro, dipende da quanta ne vuoi». La trattativa prosegue e il pusher ci informa che ha anche «cocaina e acidi a venti euro», ma noi decliniamo l’offerta: «Ora sento i miei amici e poi torno». Il ragazzo tenta ugualmente di cedermi una dose low-cost, ma niente da fare. «Il meccanismo è oliato alla perfezione – racconta Mattia Meschieri, residente in via Buozzi–: ci sono addirittura le sentinelle agli angoli della strada. I vigili si vedono ma serve a poco: gli spacciatori nascondono droga e soldi nei cespugli e prenderli con la merce addosso è quasi impossibile».