
di Davide Miserendino
Cattiva organizzazione, poca attività in laboratorio, dialogo con le aziende ’asfittico’. E la brutta sensazione di non essere più così preparati ad affrontare il futuro. Sono questi i punti salienti di una lettera che alcuni studenti del terzo anno del corso di laurea di Ingegneria del veicolo hanno spedito alla nostra redazione. I ragazzi chiedono, per ovvi motivi, di rimanere anonimi, ma le critiche sono decisamente circostanziate. In parole povere, questi studenti si sentono ’traditi’: si aspettavano un certo tipo di formazione, prettamente pratica, ma dicono di essersi sporcati le mani ben poco. E, come si legge, sospettano che il corso – che sembra perfetto per la culla della Motor Valley – sia solo un ’Ingegneria meccanica’ più trendy.
Ma ecco le loro riflessioni, scaturite dopo un nostro servizio in cui si evidenziava il calo degli iscritti a Unimore. In quell’occasione il rettore Carlo Adolfo Porro aveva parlato di "un equilibrio tra numero di iscritti e servizi necessari a percorsi di formazione di qualità e un proficuo accesso ai mondi del lavoro".
"Meno iscritti perché la qualità dei corsi è in aumento? – scrivono i ragazzi – Non sappiamo a quale università si riferisca il rettore di Unimore, difficilmente crediamo si tratti del caso di Modena e Reggio. Quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello dell’ateneo, al centro della Motor Valley, rischia di perdere terreno adagiandosi sugli allori: la triennale in Ingegneria del veicolo temiamo stia prendendo una brutta piega. Basta chiedere a qualche studente al terzo anno per rendersi conto che i problemi sono tanti e gravi. Sia chiaro: fortunatamente almeno metà del corso é erogato egregiamente, grazie alla presenza di professori veramente stimabili sotto ogni punto di vista. Al contempo, però, persistono situazioni problematiche con diversi altri docenti anche di discipline fondanti della meccanica, inaccettabili nell’università tra le più rinomate del campo. La cosa su cui riflettere maggiormente – argomentano i ragazzi – è la pessima programmazione degli esami. Mentre la maggior parte dei corsi universitari prevedono pochi esami nell’ultimo semestre, quello al termine del quale dovrebbe esserci la possibilità di laurearsi, noi ne abbiamo ben 6: sfidiamo chiunque a laurearsi a luglio avendo passato 6 esami nei primi 20 giorni di giugno. Basta guardare quanti studenti in corso hanno conseguito la laurea a luglio negli ultimi anni: stando a quanto ci risulta, zero nel 2021, uno nel 2022 (su circa 300 nuove matricole ogni anno). Possibile che questi dati continuino ad essere ignorati? Possibile che nessuno si renda conto che l’università la fanno anche, se non soprattutto, gli studenti? Senza contare, ad esempio, di come ai corsi di alto livello (Muner) la maggior parte degli studenti (ci è stato fatto notare alla presentazione) arrivi dagli atenei di Pisa, Milano, Torino. L’Università di Modena dice di aumentare la qualità poi, nei corsi magistrali a numero chiuso, prende prevalentemente studenti da altre città? Qualcosa non ci torna".
"In un periodo nel quale ai motori termici non si fa altro che dare addosso, nel quale le auto elettriche sembrano solo rose e fiori, e noi già abbiamo paura e dubbi sul nostro futuro – continuano gli studenti – vorremmo tanto che l’università sapesse coltivare le nostre passioni, invece che mutilarle in questa maniera. Qui, nella Terra dei motori, dove noi vorremmo continuare a studiare, vivere, avere un futuro. Noi che, col senno di poi, avremmo in gran parte scelto altre strade: e lo diciamo ora, che siamo verso la conclusione del percorso di studi. Non avere incontri con realtà della Motor Valley non è qualità, così come avere gli stessi esami di Ingegneria meccanica: aggiungere la parola ‘veicolo’ al nome dell’esame non lo rende un valore aggiunto se poi, di fatto, i programmi sono pressochè identici. Al Rettore Porro – concludono – chiediamo dunque un’analisi approfondita di quanto descritto e di riflettere meglio, senza la necessità di giustificazioni affrettate, sul recente calo di matricole che, in Regione, sembra aver colpito solo Modena e Reggio".