
Ex Sipe, oltre 700 firme per salvare il bosco
"Nell’area della ex Sipe deve essere salvato il bosco che si è formato in questi anni e gli edifici storici devono essere utilizzati a fini sociali". A chiederlo sono 723 cittadini, di Spilamberto e dei comuni limitrofi, che hanno sottoscritto la petizione "Ex Sipe Salviamo il bosco", depositata ieri presso la segreteria del sindaco di Spilamberto e presso la segreteria dell’Unione dei Comuni. Maddalena Vandini e Rita Botti, a nome del comitato "Ex Sipe salviamo il bosco", commentano: "Ringraziamo coloro che, apponendo la loro firma, hanno contribuito alla volontà di un impegno diverso, dove l’ambiente assume un ruolo centrale e improrogabile, nel disegno che vuole e promuove uno sviluppo sostenibile. All’ex Sipe pensiamo infatti che si debba fare un bosco, e si debbano utilizzare gli edifici storici a fini sociali. Naturalmente tutto questo va fatto coinvolgendo il Comune di Spilamberto e i comuni limitrofi. Stiamo parlando di 450.000 metri quadrati di bosco e 60.000 piante. Sono poi in programma altre iniziative – hanno proseguito Vandini e Botti nella loro nota - di supporto al progetto di salvare il bosco per metterlo a disposizione dei nostri concittadini".
Come ha confermato Botti, interpellata ieri dal Carlino, la raccolta firme di questo comitato è iniziata durante l’estate scorsa e si è conclusa a dicembre. "In circa tre mesi – ha spiegato Botti – sono state raccolte 723 firme tra cittadini del nostro comprensorio. L’occasione di questa iniziativa è dettata dal fatto che è ormai prossima l’adozione del nuovo Pug (piano urbanistico generale, quello che un tempo era il piano regolatore, ndr), quindi vorremmo, come cittadini, che si togliesse la potenzialità edificatoria di quest’area, in modo da renderla meno appetibile ad eventuali attuatori privati, e se ne facesse appunto un bosco, con relativa riqualificazione degli edifici esistenti. Ci troviamo peraltro in un’area di grande pregio naturalistico, proprio a ridosso del fiume Panaro. Tutto ciò – prosegue Botti – va fatto ovviamente attraverso un dialogo aperto con l’amministrazione di Spilamberto e l’Unione. E’ molto positivo, al momento, che nei giorni scorsi sia stato confermato l’arrivo di 6 milioni di euro (dal Pnrr, ndr) per la bonifica di quest’area, che ci auguriamo possa diventare presto pubblica a tutti gli effetti. Attualmente, infatti, è ancora in mano al curatore fallimentare, dopo il fallimento della precedente proprietà. Sarebbe auspicabile, secondo noi, anche l’attuazione della ’fitobonifica’ per questo sito, ovvero un sistema di bonifica del terreno fatta attraverso le specie vegetali, ovviamente studiando e analizzando preventivamente le diverse sostanze inquinanti. Ci sono già altre zone, in Italia, dove è stata applicata la fitobonifica; auspichiamo che possa essere attuata anche a Spilamberto".
"Posta a ridosso della sponda sinistra del fiume Panaro – suggeriscono ancora Botti e Vandini nella loro relazione allegata alla petizione – (l’area ex Sipe) si presta per essere integrata nel Percorso Natura, importante tracciato ciclopedonale che collega Modena fino all’interno del parco provinciale dei Sassi di Roccamalatina".
Marco Pederzoli