"Gelate notturne: crollo per uva, mele e pere"

L’allarme di Aldrovandi (Coldiretti): "La produzione sarà ridotta, con punte anche del 50 per cento. Servono nuove tecniche di difesa"

"Gelate notturne:   crollo per uva,  mele e pere"

"Gelate notturne: crollo per uva, mele e pere"

Anche la campagna carpigiana è stata ‘flagellata’ dall’ondata di maltempo che si è abbattuta nelle ultime ore su tutta Italia con ghiaccio e temperature in picchiata sotto lo zero. Come fa sapere Coldiretti Modena, "il ritorno del freddo, a oltre due settimane dall’inizio della primavera e praticamente alla vigilia di Pasqua, si abbatte su una natura in tilt con le coltivazioni ingannate dal clima che si sono risvegliate prima del solito ma si registra anche la maturazione in anticipo delle primizie che vengono bruciate dal gelo".

Sul punto interviene Adriano Aldrovandi, presidente Coldiretti Carpi, referente per la produzione delle pere e membro di Giunta di Coldiretti provinciale.

Aldrovandi com’è la situazione nel carpigiano?

"La gelata primaverile di mercoledì notte e quella già prevista per stanotte (ieri notte per chi legge, ndr), con un rilevante abbassamento delle temperature, ha determinato una situazione generalizzata nelle campagne ben oltre i meno due gradi sotto lo zero, con punti in diverse zone anche di meno quattro gradi. Valori ben al disotto delle temperature critiche che, oltretutto, si sono mantenuti per molte ore: a farne in particolare le spese sono pere e mele in piena fioritura ma anche la vite, con la varietà Ancellotta e le altre precoci che in questo periodo hanno già i germogli ben visibili. Sul Salamino e le varietà tardive gli eventuali effetti si vedranno solo fra qualche giorno".

Nello specifico che danni si avranno?

"Per quanto riguarda la vite, i germogli, sensibili al freddo, danneggiati si seccheranno, di conseguenza ci sarà una minore produzione di uva. Per le mele e, soprattutto, per le pere (che sono maggiormente prodotte in zona ndr), gli alberi sono in una fase molto delicata, di fine fioritura con la caduta dei petali. Queste gelate vanno a danneggiare i piccolissimi frutti che si stavano formando: questo significa che ci sarà una minore produzione di frutti, ma anche un calo della qualità, nel senso che, una parte dei frutti che comunque giungerà a maturazione sarà danneggiata, con conseguente deprezzamento di quanto si potrà ricavare dalla produzione".

Sono già quantificabili i danni economici?

"Sono chiari ed evidenti, ma a livello quantitativo si potranno quantificare solo tra qualche giorno. Peraltro, già adesso, a livello di pere, si può affermare che oltre il 50 per cento non arriveranno a maturazione".

Come potete tutelarvi in questi casi?

"In teoria esistono assicurazioni da danni da freddo, ma da anni sono difficili da reperire, costose e poco efficaci dal punto di vista del ritorno economico, in quanto prevedono una franchigia elevata e un massimo risarcibile che non va oltre il 50%". Nessun risarcimento?

"L’auspicio è che sia dichiarato lo stato di calamità della zona con stanziamento di relative risorse per fare fronte a questi danni che sono legati ai cambiamenti climatici. Per questo è anche necessario e urgente che siano approvati piani di ammodernamento delle tecniche produttive e dei metodi di difesa, più resilienti".

Ci saranno rincari dei prezzi per il consumatore finale?

"I danni alla produzione comporteranno una crescita del costo della materia prima che però inciderà poco sul prodotto finito. Il prezzo finale, infatti, risente in realtà solo in misura limitata del cambiamento dei prezzo dei prodotti all’ingrosso".

Maria Silvia Cabri