REDAZIONE MODENA

I cercatori di nuvole ora hanno un manuale

I cercatori di nuvole ora hanno un manuale

Poeti, filosofi, musicisti, scrittori, persone comuni, tutti prima o poi si sono interrogati sulle nuvole. Shakespeare rifletteva sulla loro mutevolezza; Borges immaginava che fossero frutto dell’architettura del caso o forse dell’infinita opera divina; per Hemingway le nuvole grigie e basse erano alleate preziose che proteggevano il fronte del Piave dalle temibili incursioni degli aerei austriaci; Italo Calvino si preoccupava dello smog contenuto in esse, vedendo l’inquinamento come metafora del male di vivere, che si diffonde e va combattuto; per Fabrizio De Andrè le nuvole ci inducono ad alzare lo sguardo al cielo per osservarle, ma ci impediscono di vedere ciò che è più in alto. Anche Vincenzo Levizzani, uno dei maggiori esperti di nefologia (la scienza che studia le nubi), si è interrogato a lungo sulle nuvole, da anni le studia per lavoro, è dirigente di ricerca dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr di Bologna nonché docente di Fisica delle nubi all’Università di Bologna. A lui si deve ’Piccolo manuale per cercatori di nuvole’, edito da Il Saggiatore, un volume che contiene le sue riflessioni argute ed è destinato a chi pur non sapendone nulla, vuole avvicinarsi a questa affascinante materia. "Non esiste una nuvola uguale all’altra, – spiega l’autore, che è nativo di Formigine e oggi vive sulle colline modenesi. – Le nuvole nei cieli di Modena sono le stesse che possiamo trovare nel resto del mondo, ma in certi luoghi può prevalere una tipologia nuvolosa rispetto a un‘altra, come ad esempio avviene con le nuvole lenticolari della Patagonia, ma rientrano tutte nella decina di categorie che sono state definite dai nefologi". Per molto tempo il cielo non è stato guardato come lo vediamo ora, era l’immaginifica dimora degli dèi, fino a quando fra il 200 e il 300 Giotto non iniziò a dipingere le volte d’azzurro, non più in oro zecchino, come avveniva prima. "La vita sulla Terra non sarebbe possibile senza le nuvole. Ho passato una vita intera cercando di comprendere quali sono i meccanismi che portano alla formazione delle nuvole e delle precipitazioni, ben sapendo quanto è importante per prevenire disastri e ho voluto raccontare queste esperienze per il piacere di condividere".

Con l’intento di avvicinare le persone alle nuvole, l’autore ne descrive l’importanza per la vita dell’uomo, come vengono classificate e quanto influiscono nel nostro quotidiano, ci spiega il perché di forme, colori ed eventi atmosferici ad esse correlati, insegnandoci a riconoscerle anche quando appaiono sotto forma di nebbia, caligine, fumo, lasciandoci guidare dalla geografia del cielo. Un testo tascabile, ricco di immagini, che rende facile il difficile.

Luca Bonacini