Secondo appuntamento, nell’ambito del Nonantola Film Festival, con i ‘Film Specials 2024’. Venerdì alle 21, al Cinema Teatro Massimo Troisi di Nonantola (viale delle Rimembranze 8) con ingresso libero e gratuito, ci sarà il Cineconcerto con ‘La Corazzata Potëmkin’ di Sergej Ejzenštejn, sonorizzato dal vivo da I Sincopatici.
Il film diretto nel 1925 dal maestro del cinema russo verrà proiettato a quasi 100 anni dalla sua realizzazione nella copia – della durata di 50 minuti – con didascalie in lingua originale e in italiano fornita dalla Cineteca Italiana di Milano, copia che per l’occasione sarà accompagnata con le note dal vivo composte dal gruppo musicale milanese I Sincopatici, ovvero Francesca Badalini (pianoforte, chitarra elettrica), Silvia Maffeis (violino), Andrea Grumelli (basso), Matteo Ravelli (batteria, live electronics). Film ancora oggi modernissimo e di grande potenza comunicativa, nonché una delle opere più note e influenti della storia del cinema per il suo valore tecnico ed estetico, ‘La Corazzata Potëmkin’ è generalmente ritenuto una delle più compiute espressioni cinematografiche.
I Sincopatici propongono una forma di spettacolo fortemente emozionale ed intenso, il Cineconcerto, in cui alla potenza evocativa delle immagini di capolavori del cinema muto si unisce la forte suggestione creata dalla musica che spazia tra l’improvvisazione a 360 gradi, il rock, la musica elettronica e la musica classica. Il gruppo, nato dall’esperienza della compositrice e pianista Francesca Badalini che dal 1999 collabora con la Cineteca Italiana componendo ed eseguendo dal vivo musiche per film muti in tutta Europa, si dedica principalmente alla riscoperta dei capolavori del cinema muto con accompagnamento musicale dal vivo e più in generale a progetti che vertano sul rapporto tra musica e immagini. Il film, ambientato a giugno del 1905, ha come protagonisti i membri dell’equipaggio della corazzata russa che dà titolo all’opera. I fatti narrati nel film sono in parte veri e in parte fittizi: in sostanza si può parlare di una rielaborazione a fini narrativi dei fatti storici realmente accaduti e che portarono all’inizio della rivoluzione russa del 1905. Infatti, per esempio, il massacro di Odessa non avvenne sulla celeberrima scalinata, bensì in vie e stradine secondarie, e non avvenne di giorno ma di notte. Lo stesso regista ha suddiviso la trama dell’opera in cinque atti, ognuno con un proprio titolo: 1.Uomini e vermi; 2.Dramma sul ponte; 3.Il morto chiama; 4.La scalinata di Odessa; 5.Una contro tutte.
Maria Silvia Cabri