Il Fai apre le porte del Castello di Guiglia

L’edificio è stato scelto come simbolo delle Giornate di primavera. L’evento richiamerà molti turisti, a fare da ciceroni saranno gli studenti

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Conseguenza dei provvedimenti messi in atto per arginare la diffusione del Coronavirus, per ora, è stato rinviato di una settimana il secondo appuntamento di pulizie al ‘Castello di Guiglia’, promosso dall’Amministrazione comunale, che si sarebbe dovuto tenere sabato prossimo dalle 8,30 alle 15.

«L’iniziativa di quest’anno – è l’invito rivolto ai volontari dal sindaco Iacopo Lagazzi – presenta un motivo in più per suscitare grande interesse: le pulizie saranno propedeutiche alla preparazione del nostro amatissimo Castello alle Giornate Fai di primavera in calendario il 21 e 22 marzo prossimi».

Le Giornate Fai sono una manifestazione nazionale dedicata alla riscoperta del patrimonio storico, artistico e culturale del nostro Paese.

Lo scorso anno, in Appennino, furono aperte le porte dell’antica Pieve di Semelano di Montese e fu un successo.

L’impegno dei volontari del Gruppo Fai Appennino ora è proiettato nella preparazione dell’edizione del prossimo marzo, che avrà una valenza non solo locale.

«Potrebbe diventare il punto principale dell’intera provincia di Modena con risvolti anche nazionali – informa Roberto Reggiani (nella foto), capogruppo Fai Appennino –. Domani (oggi per chi legge, ndr.) saremo a Guiglia con un fotografo inviato del Fai nazionale per scattare immagini che saranno diffuse nella pubblicità dell’evento in tutta Italia. Prevediamo che arriveranno molti visitatori a Guiglia».

Intanto, gli organizzatori appenninici hanno coinvolto gli studenti dell’Istituto Paradisi di Vignola e di alcune scuole di Modena.

A oggi, già tredici ragazzi hanno accettato di trasformarsi in apprendisti ciceroni per accompagnare i visitatori alla scoperta del castello di Guiglia, conosciuto anche come ‘Conventino’. «Le visite avranno una durata di oltre una ventina di minuti ciascuna, il Castello è ampio – precisa Reggiani –. Stiamo definendo il percorso. Inoltre, offriremo la possibilità di visitare la torre. Varrà la pena affrontare i 102 gradini per raggiungere la vetta. Esporremo anche foto e cartoline d’epoca che raccontano le trasformazioni del Castello, che nel tempo è stato anche albergo, albergo termale, cinematografo, casinò per 22 giorni e ha custodito opere della Galleria Estense di Modena».

Il Castello di Guiglia, nel tempo, ha subito incendi (nel 1361 lo distrusse), terremoti e alterne dominazioni che ne hanno modificato la pianta originale.

Nel 1630 il marchese Francesco Montecuccoli ne iniziò il restauro che trasformò l’antica rocca in residenza nobiliare per la sua famiglia.

In seguito fu acquistato all’asta dall’ing. Giovanni Beusch che lo trasformò in albergo e dal 1942 è di proprietà del Comune di Guiglia.

Nei pressi del Castello sorge l’Oratorio della Madonnina, articolato in uno spazio percorso da tre nicchie.

All’interno sono conservate tre tombe dei marchesi Montecuccoli Laderchi e numerosi ex voto.

La famiglia Montecuccoli era devota alla Madonna di San Luca e per questo motivo l’Oratorio si presenta come una riproduzione in miniatura del santuario bolognese di San Luca.

Walter Bellisi