REDAZIONE MODENA

Il Sassuolo non graffia, passa il Monza. Ora la zona retrocessione è a un punto

Neroverdi mai pericolosi, ai padroni di casa basta il gol di Colpani dopo una rete annullata dal Var per fuorigioco

Il Sassuolo non graffia, passa il Monza. Ora la zona retrocessione è a un punto

L’unica cosa da salvare del Sassuolo di Monza? I risultati degli altri, che tengono Udinese, Cagliari e Verona dietro. Ma ne dimezzano il distacco, da due a un punto, sulla zona che scotta. Questione di giorni, comunque, finire dentro al calderone che porta in B, almeno per il Sassuolo visto ieri su un prato che la stagione scorsa aveva garantito la ‘svolta’ ai neroverdi, e ieri li consegna invece a limiti ben noti. Offensivi – Laurientè e Castillejo opachi, Pinamonti non pervenuto, il subentrante Mulattieri anche – e difensivi – Ferrari e Tressoldi distratti, due fantasmi sugli esterni – che scrivono gli esiti del match ben oltre le intenzioni di un Monza che nelle ultime due gare aveva fatto zero punti, subito otto gol realizzandone uno e ieri era andato in campo dando l’impressione che gli sarebbe bastato limitare i danni. A rialzare la squadra di Palladino ci pensa la versione peggiore possibile dei neroverdi, che approccia alla gara da non sbagliare sbagliando quanto può. Già al 22’, quando dal gol del possibile svantaggio di Mota la salva un offside millimetrico trovato dal VAR, e al 31’, quando è Colpani a sbloccare con una girata non irresistibile, ma decisiva per un Sassuolo che più dimesso non si può. Tra il primo e il secondo acuto monzese timidi segnali di risveglio neroverde: una conclusione di Laurientè, al 26’, non spaventa Di Gregorio, un’altra di Thorstvedt alla mezzora sbatte sul palo e conferma che per i neroverdi non è aria. L’assenza di Berardi si sente, non solo sul pochissimo che il Sassuolo combina in attacco, ma su equilibri che Dionisi prova a trovare passando alla difesa a tre e Palladino a sua volta ribalta subito inserendo, prima dell’ora di gioco, la ‘torre’ Djuric. Tanto basta al Monza a riassestarsi su uno schema forse elementare – palla lunga e pedalare – ma che paga, visto che il Sassuolo che cambia assetto è lo stesso, quando a ‘spirito’ e pericolosità, di quello che non aveva mai graffiato nei primi 45’. Ha un bel da sbracciarsi, il tecnico neroverde, che prova a scuotere i suoi, che restano, però, piatti e insipidi. Sotto di un gol, i neroverdi te li aspetteresti almeno più presenti, e invece sembra camminino sulle uova. Fanno un po’ di partita, ma pochissima – una conclusione velleitaria di Volpato, già oltre il minuto 80, un’iniziativa di Pinamonti murata da Caldirola ed ad un sinistro alto di Mulattieri – e raccolgono l’ennesima sconfitta di una stagione cui occorrerebbe svolta. Che tuttavia, se i neroverdi sono questi, difficile possa arrivare a Bologna, dove la squadra di Dionisi gioca sabato.

Stefano Fogliani