La presidente del Senato Elisabetta Casellati, su richiesta della Giunta delle immunità parlamentari di Palazzo Madama, invierà al tribunale di Modena una richiesta di chiarimenti in merito all’ intenzione di utilizzare i video registrati di nascosto da Alessandro Bianchini, l’imprenditore sanfeliciano finito nell’inchiesta Aemilia, poi assolto dall’aggravante mafiosa, dove compare anche l’ex senatore. L’ex ministro Carlo Giovanardi, nell’ambito delle indagini Aemilia, sulla ‘White list’, è stato infatti rinviato a giudizio immediato (17 dicembre l’udienza) con l’ipotesi di violazione del segreto della Prefettura, minaccia all’attività politico-amministrativa della stessa e a due ufficiali dell’Arma. La Giunta ha deciso all’unanimità che le videoregistrazioni per poter essere utilizzate nel processo devono essere autorizzate dal Senato. A suo tempo, i magistrati di Bologna inoltrarono la richiesta di utilizzare i tabulati e le intercettazioni, captate dall’autorità giudiziaria, a seguito di una decisione della Corte Costituzionale a cui si erano rivolti, che chiarì che è necessaria l’autorizzazione del Senato per utilizzare le intercettazioni, non tanto a salvaguardia di Giovanardi, ma dell’autonomia, indipendenza e libertà del Parlamento. Il problema si è riproposto per le video intercettazioni ‘carpite’ da Alessandro Bianchini, perché la Giunta del Senato ha sottolineato che se necessario chiedere l’autorizzazione per utilizzare le intercettazioni fatte dall’autorità giudiziaria, a maggior ragione si deve chiedere l’autorizzazione se si vogliono utilizzare intercettazioni fraudolentemente carpite in colloqui privati. Occorre ricordare che l’Aula del Senato non si è ancora espressa sulla richiesta di utilizzare tabulati e intercettazioni dell’autorità giudiziaria, e pertanto il rinvio a giudizio è avvenuto in mancanza della risposta del Senato. Inoltre, nel provvedimento di rinvio a giudizio, è evidenziata la volontà di utilizzare il video di Bianchini senza richiesta di autorizzazione, contrariamente a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale proprio in merito al caso Giovanardi. Il quale, a sua volta, ha chiesto alla Giunta del Senato di "sollevare un conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte costituzionale anche in relazione alla "criminalizzazione di attività parlamentari". Lo scorso 4 settembre, nell’incontro con i pm di Modena, l’ex senatore aveva presentato il promemoria già depositato in Giunta, con allegati decine di interpellanze, interventi svolti in Aula, in Commissione antimafia e giustizia proprio sulle aziende del territorio colpite da interdittiva post sisma (Geco, Baraldi, Lobello, Ahrcos, Bianchini, ndr), ma nel pomeriggio dello stesso giorno i pm hanno presentato al gip la richiesta di giudizio immediato saltando la fase preliminare davanti al gup.
Viviana Bruschi