Modena, ecomostri e chioschi. "Completare i lavori? Non si può"

Losavio (Italia Nostra) ricorda le precise indicazioni della sentenza

Uno dei chioschi del parco imbrattato dai writers

Uno dei chioschi del parco imbrattato dai writers

Modena, 13 marzo 2018 - Quei chioschi non s’han da completare ma da rifare completamente. Lo ribadisce con decisione Giovanni Losavio, presidente di Italia Nostra Modena, dopo l’annuncio del Comune sulla ‘riattivazione immediata del programma di riqualificazione del Parco delle Mura con incentivi economici ai titolari delle concessioni dei tre chioschi le cui strutture sono state dissequestrate consentendo loro di completare gli interventi’.

«Ma quale completamento, quelle strutture sono da rifare del tutto - rimarca ora Losavio -. La sentenza si è pronunciata in modo chiaro: non è possibile ripartire da dove ci si era fermati causa sequestro». «Come ho già ribadito - entra nel dettaglio - nella sentenza si riconosce l’esigenza che la funzionale presenza di questa attrezzatura avvenga ‘nel pieno rispetto degli strumenti urbanistici e dei vincoli culturali e paesaggistici’, ‘quindi attraverso un progetto di minimo impatto ambientale’, nell’esplicito presupposto dunque che il ‘precedente’ non abbia quella caratteristica. Questo era ed è un punto fermo che non si può aggirare. I chioschi devono essere radicalmente trasformati».

Italia Nostra ricorda che nella sentenza si danno indicazioni di merito. E cioè, ‘realizzazione di strutture adeguate dal punto di vista sanitario, di dimensioni magari più contenute rispetto a quelle di cui al precedente progetto, in numero semmai inferiore e comunque proporzionato alle dimensioni del parco , con l’utilizzo di materiali in armonia con il contesto verde e storico di riferimento’.

«Sia ben chiaro - sottolinea Losavio - i chioschi non potranno essere completati secondo il precedente progetto». E ricorda che la «questione penale non è ferma, la sentenza è stata impugnata in appello. E nei prossimi giorni Italia Nostra si riunirà per fare il punto della situazione». Situazione che, per Losavio, pare però già essere molto chiara: «Prima di nuovi interventi è obbligatorio fare un passaggio con la Sovrintendenza, interventi poi che devono essere comunicati dieci giorni prima dell’avvio. Tutto questo è presente nella delibera di giunta. Nessuno pensi di poter ricominciare da dove ci si è fermati, non è possibile riavvolgere il nastro e ripartire come se nulla fosse successo».