JACOPO FRANCESCHINI
Cronaca

Crocetta, traffico a rilento: "Bus affollati, ingorghi e mancano ciclabili. Sicurezza da migliorare"

La viabilità è il tema che preoccupa maggiormente: "Nelle ore di punta strade congestionate". E c’è chi la sera ha paura a girare per la zona: "Ci sentiamo isolati, servono più pattuglie"

Crocetta,   traffico a rilento: "Bus affollati, ingorghi e mancano ciclabili. Sicurezza da migliorare"

Crocetta, traffico a rilento: "Bus affollati, ingorghi e mancano ciclabili. Sicurezza da migliorare"

Modena, 7 maggio 2024 – Le elezioni si avvicinano, con le date dell’8 e 9 giugno cerchiate in rosso sul calendario di ogni modenese. Continua il nostro itinerario tra i quartieri di Modena, per cogliere in vista delle Amministrative le situazioni che preoccupano i cittadini, e le proposte per migliorare la città. Nei giorni scorsi abbiamo superato il ponte della Maserati per intervistare i residenti della Crocetta, zona nata come primo rione operaio di Modena ma che nell’ultimo decennio ha visto una serie di interventi che l’hanno resa un quartiere molto richiesto, sia per la vicinanza al centro che per le migliorate condizioni ambientali, dai parchi alle nuove costruzioni. I temi caldi al centro del dibattito riguardano la viabilità, la nuova raccolta differenziata e la sicurezza, ed anche nel quartiere si discute molto riguardo a questi tre problemi: "La sicurezza è migliorata nel quartiere negli ultimi anni, segno che il Comune è intervenuto – ha affermato Claudia Savioli – Il problema rimane in parte la viabilità, soprattutto a livello di via Nonantolana e del ponte della Maserati che nelle ore di punta congestionano terribilmente il traffico; per quanto concerne la raccolta differenziata, c’è poco da dire: tornerei volentieri al vecchio metodo con i cassonetti". Il tema viabilità preoccupa anche Elvira Baldaccini, abituata a spostarsi con i mezzi pubblici per recarsi a lavoro: "Prendendo l’autobus non mi trovo molto bene, sia per l’iperaffollamento dei mezzi che per la durata degli itinerari, che in questa zona a causa del traffico diventano lunghissimi. A livello di sicurezza io continuo invece a dire che ci sia molto da fare: personalmente la sera non esco mai da sola in quartiere perché ho paura, dopo che mi sono capitati negli anni brutti episodi in cui mi sono sentita in pericolo a causa di alcune baby gang".

Spostandosi verso le case nuove, in via Repubblica di Montefiorino, il problema che desta più preoccupazione riguarda il futuro degli enormi palazzoni ora sfitti: "Abito in quartiere da 40 anni e ho visto un miglioramento generale notevole, di cui sono felice – commenta Sergio Vandolfi – Ci preoccupa la gestione dei palazzoni, che hanno all’interno decine di appartamenti sfitti: al momento sono stati segnalati episodi di spaccio e degrado lì sotto, e auspichiamo che magari possano essere destinati a famiglie per migliorare la vivibilità della zona. Riguardo la raccolta differenziata invece sono contento del nuovo metodo del porta a porta ma purtroppo l’inciviltà di alcune persone è tangibile: lasciano fuori i sacchi a orari sbagliati e per questo ci sono rifiuti in mezzo alla strada".

Giulia ed Elena Giovanardi sono sorelle ed abitano vicine in via Mar Ligure: entrambe sottolineano come il Comune possa fare di più in tema di viabilità, soprattutto a livello di ciclabili, per connettere il quartiere al centro cittadino: "Il grosso tallone d’achille della nostra zona – spiega Elena – è la mancanza di connessioni con il centro: siamo obbligate a prendere la macchina o a passare sul cavalcavia. Non c’è una ciclabile lungo strada Santa Caterina che la connetta col sottopassaggio, dunque dobbiamo fare dei tratti contromano che, specialmente con i bambini, diventano pericolosi. Per quanto riguarda la raccolta differenziata direi che funzioni bene, mi lamento solo delle persone che non rispettano gli orari". "A livello di viabilità abbiamo fatto segnalazioni anche per le macchine che sfrecciano in strada Santa Caterina a velocità proibitive – fa eco la sorella Giulia – Bisognerebbe installare dei dossi o un autovelox". Per Dario Belmonte invece la priorità riguarda il tema di sicurezza: "Sebbene ami il mio quartiere, a volte ci sentiamo isolati dal centro e lasciati soli: mi piacerebbe vedere delle pattuglie, anche in bicicletta, che ogni tanto perlustrino la zona, ma ciò non avviene mai e ci sentiamo abbandonati a noi stessi. La sera, avendo dei figli piccoli, non mi sento sicuro a girare da solo e basterebbe vedere più controlli da parte delle forze dell’ordine per essere tranquilli".