L’anno nero della ceramica: "Cassa integrazione per 6mila"

Contrazione delle vendite del 20 per cento rispetto al 2022, produzione ridotta di 90 milioni di metri quadri. Savorani (Confindustria): "È una crisi della domanda. La Bretella? Accelerare i tempi sugli espropri" .

L’anno nero della ceramica: "Cassa integrazione per 6mila"

L’anno nero della ceramica: "Cassa integrazione per 6mila"

Anno da dimenticare per la ceramica che nel 2023 registra un calo di vendite del 20% (in totale 329 milioni di metri quadri), la produzione si è ridotta di 90 milioni di metri quadri con 6mila dipendenti in cassa integrazione. Il quadro drammatico è stato illustrato ieri mattina dal presidente di Confindustria ceramica Giovanni Savorani: "Siamo in presenza di una crisi della domanda che interessa tutti i mercati, a partire dai principali paesi esteri del nostro export". Pesano in particolare il crollo della Germania, dove il comparto sprofonda a un meno 30 per cento, la Francia (-25%) e gli Stati Uniti che rispetto al 2022 "registrano un milione 300mila edifici in costruzione in meno".

Avviate si diceva seimila domande di cassa integrazione che riguardano piccole e grandi aziende. "Questo non vuol dire che saranno effettivamente messe in atto – è la precisazione di Confindustria ceramica – è una possibilità che le imprese si tengono aperte in attesa di vedere quello che accade. Approfittando magari in questo periodo per procedere alla manutenzione straordinaria degli impianti e in qualche caso ad avviare investimenti per la riqualificazione di linee produttive". Il fermo dovrebbe andare avanti fino a metà gennaio, tra il 15 e il 22, "qualcuno forse anche oltre".

Qualche luce, ma anche diverse ombre, arrivano dal fronte infrastrutture che secondo Savorani nei periodi di crisi dovrebbe essere invece "una delle leve vincenti per il rilancio". È stato inaugurato nei giorni scorsi il sovrappasso ferroviario sulla Pedemontana "che renderà più fluido il traffico nel distretto. Ci sono voluti un anno e mezzo per completare l’iter dell’opera: una dimostrazione che, quando si lavora bene e c’è la volontà di fare le cose, anche le infrastrutture si possono fare in tempi ragionevoli. In questa direzione, bene anche la prosecuzione dei lavori per il potenziamento del porto di Ravenna, che rappresenta il naturale approdo delle materie prime per il nostro settore".

Finanziato anche lo studio di fattibilità del terzo ponte sul fiume Secchia, "che conferma l’utilità di questa infrastruttura per ridurre le congestioni del traffico e gli impatti emissivi". E da Confindustria ceramica "riconfermiamo ancora una volta la centralità della Bretella Campogalliano – Sassuolo, per la quale auspichiamo che vengano accelerati i tempi per gli espropri e l’apertura dei cantieri, tanto per questo asse autostradale quanto per il sistema delle altre infrastrutture locali connesse".

Fondamentale, per una industria che già utilizza i trasporti via ferrovia con tassi doppi rispetto alla media nazionale, "è che venga realizzato anche il raccordo ferroviario tra gli scali di Dinazzano e Marzaglia, così da mettere a sistema le due strutture ed alzare il livello di efficacia ed efficienza della mobilità delle merci del distretto ceramico. Ma per puntare sulla ferrovia bisogna prima arrivarci in tempi rapidi per stare al passo con i competitor, ecco perché è decisivo il varo del cantiere della Bretella".

Gianpaolo Annese