L’estate a Capodanno: caldo record in vetta

Con i 12 gradi registrati sul Cimone dall’Aeronautica è stato battuto il primato del 1993. Il meteorologo: "Temperature eccezionali"

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Si può definire l’estate di Capodanno in Appennino, con temperature anomale che si riscontrano normalmente in luglio e agosto. In quota sono stati registrati 20 gradi e oltre, 13-14 gradi sopra la media, e sulla vetta del Cimone è stato battuto il record assoluto del caldo del mese di gennaio.

Ieri, come segnalato dal Centro Meteo Emilia Romagna, nella Stazione meteo dell’Aeronautica militare, alle 12,55, sono stati rilevati 12 gradi centigradi, il valore più alto dal 1946, quando è nato questo osservatorio meteo, a fronte del precedente primato mensile di 10,6 gradi risalente al gennaio 1993.

Fra Sestola e Sant’Anna Pelago, la colonnina del mercurio ha superato i 20 gradi e, a Montese, la stazione meteo privata Casa Bastiano, alle 10,35, segnava 19,90 gradi, mentre la minima è stata di 10,6. Tanto che, forse non era mai successo, c’è chi, nelle ore centrali della giornata, ne ha approfittato per prendere la tintarella in costume da bagno sul terrazzo di casa.

L’umidità ha spaziato dal 15 al 20 per cento, quindi aria molto secca, mentre a Modena l’umidità era quasi a saturazione.

Per chi ha passato il primo dell’anno nel capoluogo era impossibile immaginarsi la situazione formatasi in quota, perché le città della Pianura Padana sono rimaste pervase da grigiore, nebbia, freddo e inquinamento.

Dinamiche atmosferiche come queste appartengono al clima che è cambiato, sostengono i meteorologi. "È una situazione molto anomala – spiega il meteorologo Alessandro Bruscagin –. Da fine anni Ottanta in poi, l’Anticiclone africano, che ci sta interessando ora, protagonista quasi indiscusso delle estati italiane a discapito dell’anticiclone delle Azzorre che prima ci portava delle estati più normali, sta diventando sempre più frequente anche in inverno. Ma la situazione di questi giorni ha carattere di eccezionalità perché i valori termici raggiunti in quota sono identici a quelli dell’estate. Noi in pianura non ce ne accorgiamo perché c’è l’inversione termica, i suoli sono freddi e per un principio fisico l’aria fredda più pesante dell’aria calda rimane incollata alla Pianura Padana, mentre l’aria calda, portata dall’anticiclone africano, è come se galleggiasse su questo mare di aria fredda portando valori assurdi.

Lo zero termico, dal 30 dicembre a oggi (ieri per chi legge, ndr.) si è aggirato tra i 3800 – 4000 metri, valore, anche questo, da piena estate".

Anche sulle Alpi, che sono più alte e fredde dell’Appennino, le temperature sono anomale, superiori alla media stagionale.

Oggi, comunque, dovrebbe interrompersi questa ondata di caldo inusuale. "Noi ce ne accorgeremo mercoledì – continua Bruscagin –, perché passerà una perturbazione veloce che se ne andrà giovedì mattina, portando pioggia in pianura e re-imbiancherà il nostro Appennino. Già da domani questa bolla, perché si può chiamare una bolla di aria calda, inizierà a sgonfiarsi. Ci sarà un lieve calo termico in Appennino, giorno dopo giorno, pur restando sopra le medie stagionali, mentre in Pianura Padana la situazione resterà invariata fino a mercoledì. Questa situazione ‘estiva’ per l’Appennino era stata ampiamente prevista da giorni, non è stata una sorpresa. Già dal 22 – 23 dicembre i modelli matematici lasciavano intravvedere questa anomalia che si è infatti puntualmente verificata".

Walter Bellisi