Lutto, supporto per le famiglie. "Ho perso un figlio di 14 anni, ora la mia tragedia aiuti gli altri"

L’iniziativa punta a realizzare un gruppo di sostegno a Formigine (Modena) insieme a esperti e genitori. Il racconto di una mamma: "Il disagio giovanile non sia un tabù. Bisogna affrontarlo insieme"

Lutto, supporto per le famiglie (foto generica)

Lutto, supporto per le famiglie (foto generica)

Modena, 22 aprile 2024 – “Perdere un figlio è un dolore che non si può esprimere a parole. Ma proprio da quel dolore, voglio trovare la forza per aiutare gli altri, affinché questa mia tragedia possa trovare un senso e trasformarsi in un aiuto per tutti i ragazzi che oggi non hanno più amore per la vita ma anche per i genitori che stanno soffrendo come me".

A parlare è una giovane mamma ("a gennaio, mio figlio di quattordici anni è stato trovato morto, probabilmente suicida") la cui storia si lega ora a quella di tantissime altre famiglie.

Ed è proprio insieme a loro che intende ora prendere vita un nuovo progetto, o meglio, "una rete di supporto che possa essere un vero punto di riferimento per chi si ritrova a vivere un lutto di questo tipo – continua la madre –. Il primo passo, che stiamo cercando di realizzare insieme, è proprio quello di avviare un gruppo di sostegno, dove gli incontri saranno condotti dal dottor Filippo Sentimenti, medico psicoterapeuta, a cui ci si potrà rivolgere per qualsiasi informazione. Siamo guidati da una forte volontà, ovvero quella di non lasciare soli chi si ritrova a vivere la stessa tragedia".

Come evidenziato, inoltre, il gruppo di sostegno si pone l’obiettivo di realizzare, nel corso del tempo, "anche incontri nelle scuole e nelle realtà di aggregazione giovanile, coinvolgendo le istituzioni e chiunque voglia sostenerci e creare una rete di supporto – precisa la donna –. In molti contesti il suicidio è visto come un vero e propri tabù, ma questa non è la strada giusta. Parlarne e affrontare questo tipo di argomenti, nei giusti modi, può davvero salvare delle vite".

Non è finita qui. "Quando ho vissuto in prima persona questa tragedia, un’ondata di solidarietà mi ha avvolto. Ho ricevuto l’abbraccio dell’intera comunità. Ma allo stesso tempo, è stato altrettanto spaventoso scoprire che intorno a me tante altre famiglie avevano vissuto il mio stesso dramma e tanti ragazzi avevano avuto almeno una volta la tentazione di farlo. Su questo bisogna riflettere in modo unitario".

L’iniziativa è patrocinata anche dal Comune di Formigine ed il gruppo di sostegno è totalmente gratuito, con un ritrovo a cadenza settimanale nel Centro San Francesco a Formigine.

"Il nostro intento non è di certo analizzare il fenomeno con dati o numeri né tantomeno giudicare le storie degli altri, ma solo e soltanto condividere un disagio, un dolore, una paura".

"Inoltre, stiamo pensando di organizzare fra qualche tempo anche degli incontri all’aperto, per aiutare più persone possibili a sentirsi a loro agio e a condividere il loro dolore con noi. Abbiamo bisogno che se ne parli, abbiamo bisogno di coinvolgere nei progetti anche le istituzioni. Abbiamo bisogno di dare una speranza ai giovani, parlare con gli altri, condividere il nostro dolore".

“Era necessario fare qualcosa e quando ne abbiamo avuto la possibilità non abbiamo esitato a supportare questo gruppo – conferma la sindaca di Formigine, Maria Costi –. Quando succedono queste tragedie è un dramma per tutta la comunità. Bisogna lavorare molto sulla prevenzione, anche sotto questo punto di vista. È un aspetto fondamentale".

Come già sottolineato, agli incontri sarà presente anche Filippo Sentimenti, medico psicoterapeuta. "I gruppi di sostegno per coloro che hanno perso un proprio caro a causa di un suicidio, sono pochissimi in Italia – spiega – si contano sulle dita di una mano. Il lutto per suicidio è un lutto traumatico: parlarne può anche far correre il rischio di riacutizzare il dolore. Dunque è bene farlo, ma in alcune condizioni. Anche per questo la presenza di un professionista è importante".