VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Maura di Puoti morta dopo l’operazione, i familiari: "Sentiva dolore alla spalla"

Aperta un’inchiesta per omicidio colposo. Il decesso sarebbe riconducibile a una emorragia

Maura di Puoti

Maura di Puoti

Sassuolo, 20 ottobre 2019 - Da venerdì aleggia un’ombra scura su Ca’ di Sola, dove Maura di Puoti, 22 anni, viveva insieme alla famiglia. Gli stessi parenti e amici che ora chiedono la verità sul decesso della ragazza che si è spenta a seguito di uno choc emorragico. Cosa ha fatto precipitare le condizioni di Maura la sera tra il 17 e il 18 ottobre? Per far luce sulla tragedia che ha colpito la famiglia della ragazza ma che, soprattutto, ha strappato la vita ad una giovane donna, ora la Procura ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. All’interno sono iscritti i nomi dei diversi medici dell’ospedale di Sassuolo che hanno operato d’urgenza la 22enne dopo che la paziente era arrivata, lo scorso 7 ottobre, con i sintomi di una peritonite.

LEGGI ANCHE Sono 12 i medici sotto inchiesta

Un atto dovuto, l’iscrizione dei medici nel registro, affinchè i professionisti nomino i propri consulenti di parte. La Procura, in vista dell’autopsia fissata per il prossimo martedì, ha affidato la perizia alla dottoressa Emanuela Segreto di Bologna. Solo l’esame autoptico potrà svelare cosa abbia causato lo choc emorragico che ha portato in poche ore al decesso della giovane paziente. I parenti, attraverso i propri legali, hanno fatto sapere che, poco prima dell’esame a cui la 22enne è stata sottoposta a Baggiovara, un’angioTac, Maura stava bene. «Sorrideva, era allegra e dopo l’intervento si era ripresa. Avvertiva solo un sospetto dolore alla spalla», hanno detto.  

Maura di Puoti era arrivata a Sassuolo il 7 ottobre scorso dopo che, al pronto soccorso di Vignola, avevano ipotizzato inizialmente un attacco di appendicite per poi intuire subito che si trattava di peritonite. Da qui l’intervento d’urgenza, il cui decorso post-operatorio era parso regolare. Nella tarda serata di giovedì 17 ottobre la paziente era stata trasferita poi a Baggiovara per essere sottoposta ad approfondimenti diagnostici radiologici. Poco dopo l’esame le condizioni di Maura si sono aggravate e la 22enne è deceduta nel reparto di Rianimazione. Una morte improvvisa, forse causata dalla rottura di un vaso sanguigno che avrebbe appunto provocato lo choc emorragico. Ma solo l’esame autoptico potrà fornire risposte concrete. Intanto sui social network sono tantissimi i messaggi di cordoglio e dolore che arrivano anche dal paese d’origine di Maura, Casaluce, Caserta, dove la 22enne era molto conosciuta e apprezzata anche per le doti canore. La musica era infatti la sua passione e un sogno ancora da coronare fino in fondo. Un sogno interrotto all’improvviso. «Dopo tanti sacrifici e delusioni finalmente la sua vita aveva preso la piega che voleva – scrive un’amica – Aveva un lavoro, un ragazzo accanto che l’amava davvero, gli amici e la sua famiglia che mai l’abbandonava. Viveva di sogni, speranze. Con il suo carattere pieno di spine ma con altrettante rose affrontava tutto. Sempre. Amava cantare e con la sua voce grintosa affrontava i palchi. Lei è Maura, una mia amica, lo sarà per sempre».  

LEGGI ANCHE Ragazza di 22 anni muore dopo l'intervento

Il dolore è piombato all’improvviso nella villa in mattoni a vista in fondo a via Resistenza, zona residenziale di Ca’ di Sola dove abitava la ragazza. Ieri è stato un via vai continuo di parenti e amici per cercare un conforto in una tragedia che al momento sembra inspiegabile. C’erano gli zii, i cugini, gli amici più stretti della ragazza per essere vicini ai genitori colti da una tragedia improvvisa e imprevedibile. La famiglia Di Puoti è molto numerosa e conosciuta in paese. «Conoscevo Maura – raccontano il titolare dell’unica tabaccheria della frazione – veniva in negozio a fare le fotocopie o a fare piccoli acquisti. L’ho vista anche recentemente. Era una ragazza allegra, gentile e piena di vita. Quanto è successo ha sconvolto tutti ed è giusto che si capisca cosa é successo, soprattutto per rispetto alla famiglia e alle persone che le erano più vicine».