
Minacce e violenze alla ex: condannato
Quando aveva deciso di interrompere la relazione, rendendosi subito conto di quel comportamento aggressivo del compagno, l’uomo aveva iniziato ad inviarle messaggi minatori. Ma non si era fermato qua: erano scattate le minacce di morte, l’invio, all’azienda per cui lavorava la vittima, di fatture inesistenti fino al tremendo epilogo della vicenda. L’uomo era entrato con la forza nella sua abitazione e l’aveva stuprata. Ieri per l’imputato, un rumeno di 37 anni, residente a Roma è arrivata la condanna a dieci anni di carcere. Stessa pena richiesta dal pm Graziano nel corso della precedente udienza. L’imputato – finito a processo, davanti al collegio con le accuse di stalking e violenza sessuale, è stato anche condannato al pagamento di una provvisionale di 20mila euro. I fatti risalgono al dicembre 2022 e si sono protratti fino alla violenza, avvenuta nella notte del 13 febbraio scorso a Pavullo. La vittima, coetanea dell’imputato, sotto choc aveva chiesto aiuto ai carabinieri. Secondo le accuse il 37enne, due anni fa, dopo aver appreso che la donna aveva deciso di interrompere una gravidanza contro il suo volere, dapprima inviandole messaggi contenenti insulti poi, inviando alla sua ditta fatture per operazioni inesistenti, addebitandole ben 120mila euro aveva iniziato a minacciarla di morte. L’imputato accusava la ex di averlo tradito e, dopo continui messaggi minatori, la sera del 13 febbraio appunto si era presentato nella sua abitazione, obbligandola ad aprirgli la porta. Una volta entrato _ secondo la denuncia presentata dalla vittima – l’imputato l’aveva minacciata ripetutamente di ammazzarla, per poi costringerla a subire atti sessuali e percuoterla con calci e pugni al collo, alla testa, tentando anche di strozzarla. "Sono ancora a Modena, stai attenta – le aveva scritto in un messaggio, promettendole di renderle la vita un inferno qualche giorno dopo. In base alla denuncia presentata dalla vittima l’aggressore aveva pure contattato l’ex marito della donna, facendogli presente che le avrebbe fatto del male. Secondo le accuse in un’altra occasione l’imputato si era introdotto nell’abitazione della vittima, passando dal balcone per poi introdursi nella sua abitazione e minacciarla di morte. Il 13 febbraio, infine, il terribile epilogo: "Se non mi fai entrare subito, faccio saltare in aria il palazzo", le aveva promesso.
Valentina Reggiani