GIULIANO PASQUESI
Cronaca

Modena, oltre 500mila trote per ripopolare i fiumi dell’Appennino

Sant’Annapelago, S.V.A. è l’unico centro dell’appennino che si occupa della riproduzione a tutela della pregiata varietà autoctona

Oltre 500mila trote per ripopolare i fiumi dell'Appennino modenese

Oltre 500mila trote per ripopolare i fiumi dell'Appennino modenese

Modena, 26 gennaio 2023 – E’ iniziata ieri la fase di ripopolamento ittico 2023 all’avanotteria di Ponte S.Annapelago, che quest’anno punta a immettere oltre 500mile trote nei laghi e fiumi frignanesi gestiti dalla S.V.A. Società per la Valorizzazione dell’Abetone. Si tratta dell’unico centro del genere sull’Appennino Modenese, specializzato per la riproduzione e selezione della trota fario (in particolare la pregiata varietà Mediterranea) storico pesce dei torrenti appenninici.

La struttura è gestita con due guardie, esperti veterinari e soci provenienti da Emilia Romagna e Toscana che sono abili pescatori e amanti della natura. Ieri il presidente Mimmo Guidotti e vari soci S.V.A. hanno incontro il sindaco di Pievepelago Corrado Ferroni e gli assessori Micheli e Fiorenza. Causa maltempo è stato rinviato l’incontro con le scolaresche della zona.

Occasione è stata la prima fase della riproduzione, spiegata da Gimmi Coppi, da 35 anni responsabile dell’avanotteria (coadiuvato da Vittorio Piacenza): "In questo periodo si effettua la cosiddetta spremitura, durante la quale vengono fecondate le uova di trota con un sistema manuale attuato dagli operatori che assicura la fecondazione di più del 50% delle uova, invece del 10% come accadrebbe in natura. Le uova si svilupperanno in un apposito settore interno, per un periodo d’incubazione che durerà 70 giorni, dopo la nascita passeranno nelle vasche di svezzamento. A fine operazione avremo tante pregiate trote fario con cui ripopolare il torrente Perticara che confluisce nello Scoltenna e poi nel Panaro, oltre ad altri tratti di fiumi e laghi appenninici".

Per il presidente Guidotti "quest’anno potremo superare il record precedente e ripopolare con oltre 500mila avanotti. Il nostro resta l’ultimo presidio a salvaguardia della trota Fario Mediterranea, ed auspichiamo che si possano trovare accordi per ampliarne la diffusione anche in altri corsi d’acqua". Torrenti, ad esempio lo Scoltenna, che spesso sono privi di vita per scarsi o nulli ripopolamenti e a causa anche della recente presenza stanziale di aironi e cormorani.

"I nostri avanotti – proseguono i soci Sva – si svilupperanno completamente nei fiumi montani, garantendo così la continuità di questo ceppo di trota che è quella autoctona. Si evitano così ibridi in natura e si salva un patrimonio genetico secolare riconosciuto internazionalmente. Infatti, le nostre acque S.V.A. sono state riconosciute dalla Comunità Europea come zona di allevamento ittico priva di malattie del pesce e ritenuta ideale per la riproduzione e conservazione di questo patrimonio. Ci farà molto piacere ospitare scolaresche sia locali che da tutta la Regione".

L’impianto è posto a Ponte S.Annapelago e comprende 7 vasche in regola coi parametri di sicurezza. La qualità della produzione delle trote fario (molto più pregiate dell’altra varietà iridea) all’interno dell’impianto S.V.A. è garantita anche dall’acqua di sorgente che viene utilizzata all’interno, con vasche esterne con le fredde acque del Rio Fontanacce. Le acque di pertinenza S.V.A. comprendono complessivamente 32 km di torrenti e i due meravigliosi laghi Baccio e Santo.

Un importante presidio, specie ora che la pesca sportiva (anche no-kill) non attira più appassionati come un tempo.