GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Ora i libri ’dondolano’ in tutta la regione

La casa editrice digitale del Comune si espande. E piace anche a Milano. Il direttore Cottafavi: "I 100mila download si avvicinano"

di Gianpaolo Annese

Di download in download – ormai quasi 100mila – l’oscillazione de Il Dondolo si fa sempre più ampia: non più solo casa editrice del Comune di Modena, ma presto lo sarà di tutta l’Emilia Romagna. Il direttore Beppe Cottafavi – editor per Mondadori, semiologo, responsabile delle pagine culturali del quotidiano ‘Domani’ – in questi giorni sta definendo con il suo editore, l’assessore alla cultura del Comune di Modena Andrea Bortolamasi, e quello regionale Mauro Felicori, i dettagli di un’operazione che raccolga la ricchezza letteraria e culturale di tutta la via Emilia sottoforma di e-book da scaricare gratuitamente. Mentre all’orizzonte si intravede Milano: il sindaco Beppe Sala si è detto interessato a replicare l’esperimento modenese di una casa editrice che fa capo al Comune (unico caso in Italia) e ha parlato con Cottafavi. Sta crescendo dunque la creatura editoriale nata nel 2017 il cui logo è ispirato alla sedia di Cesare Leonardi ("Il dondolo è il luogo ideale per leggere, per pensare, per fare dondolare le idee"), stilizzata nella grafica elegante di Giorgio di Mitri e Patty Di Gioia.

Cottafavi, Modena comincia a starvi stretta.

"Modena è una città ricca di scrittori, talenti, che risiedono in città e anche fuori e che in questi anni abbiamo valorizzato. Ma riteniamo che per Il Dondolo sia arrivato il momento di allargare lo sguardo a una regione culturalmente interessante come l’Emilia Romagna: penso a città come Rimini, Parma, la stessa Reggio che con D’Arzo, Tondelli e Ligabue ne ha di storie bellissime da raccontare".

E il format sarà sempre una piattaforma da cui scaricare gratuitamente gli e-book.

"Certo. Al momento non abbiamo un sito internet specifico dove presentare i nostri prodotti. Presto saremo sul sito di Modena Media arts dell’Unesco (www.modenafuturacreativa.it), ma la nostra vera casa digitale è il distributore Mlol, la rete italiana di 6mila biblioteche digitali dove si trovano i nostri titoli senza bisogno di iscriversi: basta cercare Dondolo editore ed è possibile scaricare gratuitamente i libri".

Qual è il valore aggiunto di una casa editrice legata a un Comune?

"Presentiamo opere che non vengono immesse sul mercato editoriale, Il Dondolo non ha direttamente finalità commerciali. Il nostro intento è puramente culturale e offriamo all’autore una vetrina che altrimenti autonomamente non avrebbe. La nostra mission è oltre a pubblicare gli autori più importanti del territorio, quella di dare un’opportunità anche a voci nuove. Per capire il grado di visibilità che garantiamo basti considerare che nella classifica dei download dei nostri libri Modena è solo settima: prima ci sono città come Milano, Bologna, Roma, Torino, Firenze, Parma".

Ci sono stati libri pubblicati dal Dondolo che hanno poi avuto contratti con case editrici importanti?

"Il caso più eclatante è quello di Adil Bellafqih, un ragazzo giovanissimo di Sassuolo. Lo avevo notato e gli ho chiesto di scrivere per il Dondolo un racconto, il titolo era Halal. Poi ha pubblicato ‘Nel grande vuoto’ e ‘Niente a parte il sangue’ con Mondadori".

Quali sono i libri più scaricati?

"Veleggiamo verso i 100mila download dal 2017 con 53 autori, e il libro di Barbara Baraldi ‘La sconosciuta’, un noir ambientato intorno alla Bonissima, ha ottenuto 12mila scarichi. In generale i nostri bestsellers sono quelli di Carlo Lucarelli, Sandro Campani, Ugo Cornia, oltre naturalmente agli scritti di Edmondo Berselli, sono le eccellenze modenesi e emiliane".

Alcune delle pubblicazioni più recenti?

"Penso a ‘Narratori dell’invisibile’, simposio in memoria di Italo Calvino, ‘Sulla guerra incivile del Dams 1971-1979’, ‘L’opera struggente a Modena di un formidabile genio: Basquiat’ di Anna Ferri, ‘Fonderie: 9 gennaio 1950’ di Lucarelli. A breve poi usciremo con un saggio inedito di Cesare Garboli su Antonio Delfini e valorizzeremo tre figure modenesi fondamentali: Formiggini, Berselli e Arrigo Levi".

Se dovesse dare un consiglio a un giovane autore per fare breccia nell’ormai affollatissimo mercato editoriale?

"Purtroppo scrivere un buon libro non è più sufficiente. Una cosa che nessuno fa è studiare come sono fatti i testi che vengono pubblicati, esaminare le collane degli editori e individuare quale può essere la casa editrice giusta per il proprio lavoro. L’altro fattore determinante è affidarsi alle agenzie letterarie, che hanno contatti diretti con le case editrice e sanno cosa cercano: capisco che ci sia una certa diffidenza, ma occorre tenere presente che l’agente letterario serio comincia a guadagnare solo quando si stipula un contratto con la casa editrice. Bisogna invece stare alla larga da chi chiede denaro prima".